di Paolo Rapeanu
Il diabete e la Sardegna? Legati ormai indissolubilmente. Le classifiche mediche degli ultimi anni vedono l’Isola in testa nel triste primato. Peggio, ma dipende dai periodi, fa solo la Finlandia. Le cause, quando non si tratta principalmente di predisposizione genetica, sono le più note: cattiva alimentazione e attività motoria assente. Dal cibo-spazzatura all’ozio, ecco i “nemici” della salute e i traghettatori del diabete.
Prevenzione, controlli e vita sana: questi i punti cardine per combattere la malattia. Ne è sicuro il dottor Efisio Cossu, dirigente medico e docente nella scuola di specializzazione di endocrinologia e malattie metaboliche dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. “Esistono i controlli clinici, utilizzando alcuni marcatori, per esempio quello della glicemia, è possibile valutare e intervenire già molti anni prima della comparsa del diabete. Ci sono poi altri marcatori che consentono di sciogliere ogni dubbio. Sono sempre di più i giovani in soprappeso”, spiega Cossu, “è fondamentale fare una dieta sana. Uno stile di vita corretto” e anti-diabete si ottiene anche, sicuramente, “facendo attività motoria regolare”.









