“Oggi sui giornali c’è traccia delle difficoltà del nostro dialogo interno: ho visto i suggerimenti “garbati” che mi danno Silvio Lai e Sirio Marroccu, ma vorrei dire; non preoccupiamoci più di tanto”. Esordisce così il segretario Pd Renato Soru nel suo intervento conclusivo nel circolo del Pd a Quartu Sant’Elena, durante il dibattito in cui si è parlato della città metropolitana di Cagliari. Un Soru dunque, quello di oggi a Quartu, niente affatto intenzionato a fare il passo indietro che ieri con fermezza gli hanno chiesto i parlamentari Lai e Marroccu: “Sono tranquillo e questa discussione per me è terminata nella passata direzione: quello che avevo da dire l’ho già detto, ora sta agli altri…”, il commento poi a margine del dibattito alla “Dire”.
“Non voglio nascondermi dietro un dito, è un dibattito vivo e acceso, che contiene dal mio punto di vista un’idea di partito diversa e un modo diverso con cui ciascuno deve vivere la propria vita all’interno del partito stesso- sottolinea poi nel suo intervento il segretario-. Direi anche un modo diverso di selezionare la classe dirigente e farla crescere- continua- e di rapportarsi con le tante responsabilità che un partito di governo si trova a dover affrontare. Vedremo gli esiti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi: io sono tranquillo, il partito è vivo e continua a fare il suo lavoro”.
Poi il messaggio diretto al Pd di Quartu, ma in realtà indirizzato a tutto il partito: “Non conosco bene le “geografie” quartesi e non so se oggi ci siamo tutti. Ma è ora di finirla con la cattiva abitudine che se organizza tizio, caio non si presenta, e viceversa: questa è la morte del partito, oggi qui c’è soltanto da discutere e arricchire il dibattito. Questo è l”unico modo in cui credo debba vivere un partito. Se non siamo capaci di superare questo, vuol dire che siamo degli incoscienti e dei “cristalli di sale”: questo è il passo avanti che suggerisco di fare al Pd”.













