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La cifra di un euro al litro più Iva? “È difficile da raggiungere”. Lo dice chiaramente, e con tutta la tristezza che ha in corpo, Serafino Lai, pastore 47enne di Guspini. A febbraio ha partecipato attivamente alla protesta-lotta insieme ai suoi tanti colleghi: “Ho rovesciato il latte per terra per quindici giorni”, ma le “promesse” di aumentare il prezzo dell'”oro bianco” prodotto nelle campagne sarde è rimasto tale. “Sono socio di una cooperativa, ho ricevuto un acconto di settanta centesimi, il conguaglio arriverà in primavera”. Il conguaglio, appunto, non l’euro: “Con questo pagamento non copro i costi, il prezzo giusto è di almeno un euro e dieci centesimi. Certo, non farei i salti di gioia ma almeno potrei lavorare con una maggiore tranquillità”, afferma il pastore, alzando quindi l’asticella della richiesta: “Il mio è l’unico stipendio, non mi voglio arrendere”. Ma i tempi dei pastori non sono ancora, a quanto pare, quelli della politica: “A meno che non tirino qualche coniglio fuori dal cilindro”.
“Se la situazione non dovesse cambiare continuerò a stringere la cinghia e combattere sino a quando non saranno attuate quelle riforme strutturali di tutto il sistema. No alle coperture economiche dall’oggi al domani”, dice Lai, “e no agli escamotage fatti di prestiti e aiuti con i bandi degli indigenti. Noi pastori, queste cose, non le vogliamo”.