Una cosa è certa: la volontà dei sardi, chiaramente espressa con il referendum che aboliva le 4 nuove Province ben 11 anni fa, non viene neanche lontanamente tenuta in considerazione. I sardi avevano detto che le nuove province non le vogliono? Poco importa, la giunta regionale è pronta a introdurne altre cinque, meglio abbondare, attraverso un emendamento al collegato alla finanziaria. L’emendamento è firmato dall’assessore degli Enti Locali Aldo Salaris, esponente dei Riformatori, ovvero dello stesso partito che aveva promosso il referendum per abolire le province giudicate in eccesso, con tanto di spese inutili e ancora più inutili poltrone.
Comunque, contando sulla memoria a breve termine degli elettori, eccole le Province che stanno per essere istituite: Nord est Sardegna, dell’Ogliastra, del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano e la Città metropolitana di Sassari. Le prime elezioni dei Consigli provinciali e dei consigli delle Città metropolitane dovranno essere indette entro il 30 giugno 2024 e svolte entro due mesi.
La volontà dei sardi, dunque, per la politica che dice di volerli difendere non conta assolutamente nulla. Eppure, quando si è trattato di respingere l’ipotesi delle scorie nucleari nell’isola, era stato proprio il presidente Solinas a dire che i sardi avevano detto no al nucleare attraverso un referendum. Esattamente come per le province.










