Il Coronavirus in Sardegna? “Sino a luglio avevano un’indice di 0,3, il più basso in Italia. Significa che prima dell’arrivo dei turisti il virus non c’era, chi è arrivato non si è infettato perchè è stato contagiato dai sardi”, ma sono stati proprio i vacanzieri “a portare il virus in Sardegna”. A dirlo, in Consiglio regionale, è il presidente Christian Solinas. Che si scaglia, ancora una volta, contro certi giornali e certi giornalisti: “C’è un fortissimo danno, hanno cercato di costruire a tavolino un’immagine di una Sardegna epicentro di una nuova diffusione virale. I mass media fanno in lavoro importantissimo e fondamentale, però non posso non osservare che davanti a tanti giornalisti e testate che fanno con coscienza il proprio mestiere, approfondiscono e verificano, ci sia stato da parte di qualcuno una rappresentazione non veritiera dei fatti e della realtà”.
“Il problema è che se non ci fossero stati soggetti positivi arrivati qui, la diffusione virale non ci sarebbe stata. Perchè qualcuno è arrivato senza avere un riscontro delle proprie condizioni di salute? Abbiamo dei ‘rei confessi’ su social, tv e giornali che raccontano di aver assunto paracetamolo per abbassare la temperatura e passare i controlli indenni: davanti a comportamenti incoscienti e credo penalmente rilevanti, che responsabilità abbiamo noi? C’erano ordinanze e dpcm”, ricorda Solinas, “misure condivise, si è detto che le compagnie e le società di gestione dovevano rilevare la temperatura in uscita, come gli uffici sanitari di frontiera marittima e aeroportuale”, realtà che fanno capo “al ministero dei Trasporti, non alla Regione. Dobbiamo difendere il sistema Sardegna dal tentativo di chi, anche oggi, ha cercato di paragonare le discoteche della Costa Smeralda alla famosa partita in Spagna che è costata la prima ondata in Europa. Abbiamo molte meno discoteche di Versilia ed Emilia Romagna, è ingiusto pensare che gli assembramenti nei locali e nelle discoteche siano più contagiosi di quelli in Versilia, Emilia Romagna e Cervia. Guardiamo con attenzione agli sviluppi nuovi del Covi. Alla Sardegna è stato detto che era incostituzionale porre limiti alla libera circolazione, impedendo di fare l’ordinanza sui test, oggi altre Regioni prevedono quarantena obbligatoria e test per chi proviene dalla Sardegna, È una discriminazione. Una cosa è la prevenzione sanitaria, altra la pandemia economica che potrebbe seguire quella sanitaria, dopo i provvedimenti e le campagne mediatiche contro la Sardegna”.











