Ha voluto che l’ultimo saluto non fosse in chiesa o al cimitero, ma in quel campo di via Olimpia che ha contribuito a fondare e a far crescere, non solo sportivamente. Gabriele Orrù, fondatore del club di rugby di Sinnai “7 Fradis”, è morto ieri. È stato lui a portare la palla ovale, gli schemi e le tattiche tra i giovani del paese, facendoli innamorare di uno sport poco conosciuto sino agli anni Settanta. E, da giocatore, ha conquistato molti titoli insieme alla “7 Fradis”, prima di diventare allenatore e, qualche anno fa, di ritirarsi dall’attività agonistica. Ma il rugby è rimasto sempre nel suo cuore, tanto che il funerale è stato celebrato con una modalità davvero curiosa: la bara di Orrù è stata infatti portata, per un ultimo saluto, nella club house della società sportiva. La moglie Janet e i figli Pablo e Nicola sono stati consolati dai tantissimi amici e compagni di squadra di Orrù.
In prima fila il presidente, Piergiorgio Statzu: “Gabriele è stato fondatore della società e portatore fino all’ultima delle occasioni che ci hanno visto partecipi, dei valori, della sportività, dell’allegria del rugby. L’impegno e la serietà hanno sempre contraddistinto il suo operato. La determinazione, la gentilezza, la curiosità e l’incisività, l’incoraggiamento continuo per i giovani, il desiderio di condivisione, solo alcuni dei suoi tratti caratteriali. Atleta appassionato, non ha esitato a trasmettere l’amore per il rugby ai figli ed ai nipoti, coinvolgendo in ogni occasione anche la moglie. A loro ci stringiamo adesso, nella mischia più sincera che ci sia”.










