Stava rincasando, poco dopo le 19, dopo la solita passeggiata del tardo pomeriggio, Murgia Giuseppe, 84enne residente in via Carbonia a Sinnai, quando si è trovato di fronte un ragazzo, straniero, “probabilmente pakistano”. Alla richiesta di denaro, fatta più volte, l’anziano ha sempre risposto che non aveva spiccioli. E, a quel punto, stando alla denuncia pubblica fatta dalla figlia Valentina, che ha raccontato l’episodio sui social e anche ai carabinieri, sarebbe scattata la tentata aggressione: “Ha cercato di infilargli le mani in tasca. Mio padre ha urlato e chiesto aiuto. Da una finestra di casa si è affacciato il mio ragazzo. Per non farsi comprendere dallo straniero, papà ha parlato in sardo. Appena il mio fidanzato è sceso il malintenzionato è fuggito. È un ragazzo alto circa 1,70, magro, non più di 25 anni. Abbiamo già segnalato l’accaduto ai carabinieri. Si sono sincerati che mio padre, tra l’altro malato di Parkinson, non fosse ferito e hanno subito fatto un giro di perlustrazione per le vie del paese”. Una brutta avventura, finita senza gravissime conseguenze soprattutto perchè l’ottantaquattrenne, per sua fortuna, si trovava davanti alla porta d’ingresso della sua casa e si è messo a gridare aiuto più volte.
Nei gruppi Facebook di Sinnai c’è chi punta il dito contro i migranti ancora ospitati, a distanza di quasi un anno, in una palestra: “Non voglio fare di tutta l’erba un fascio”, premette Valentina Murgia, “però episodi simili, qui a Sinnai, non erano mai successi. Spero solo che mi padre non abbia subìto un trauma psicologico tale dal portarlo a non volere più uscire per farsi una passeggiata”.











