Emergono nuovi importanti dettagli circa la morte della 21enne Simona Cinà, trovata senza vita nella piscina di una villa di Bagheria dove si era tenuta una festa di laurea. La famiglia della giovanissima pallavolista aveva espresso alcune perplessità. “Quando siamo arrivati, il corpo di nostra sorella era già a bordo piscina – hanno spiegato i due fratelli di Simona, Roberta e Gabriele ieri ai giornalisti–. Era coperto da un telo, con il costume. C’erano le pattuglie dei carabinieri e l’ambulanza. Ma ci sono tante cose che non tornano: era una festa di laurea ma non abbiamo visto la torta, non abbiamo trovato alcolici. Quando siamo arrivati i ragazzi erano tutti bagnati, in silenzio. Non abbiamo trovato i vestiti di mia sorella, ma solo le scarpe”. In realtà, sia l’alcol che i vestiti di Simona sono stati prontamente sequestrati dai carabinieri, ecco perché non erano presenti sulla scena del ritrovamento.
“Forse è stato un malore – ha detto oggi in tv la gemella Roberta –. Sicuramente non siamo stati avvisati in tempo. Simona non è stata aiutata come doveva e non riusciamo a capire perché nessuno dei presenti ci dice niente”.
Intanto, la Procura di Termini Imerese assegnerà a breve l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo della 21enne, che sarà effettuata giovedì.












