Un terreno abbastanza vasto, 52mila metri quadri, in via dell’Autonomia regionale sarda a Quartu Sant’Elena. Lì, tanti anni fa, sarebbe dovuta sorgere una nuova area residenziale: “Villette e un’area servizi previste dal Comune”, afferma Silvia Caddeo. Nel 2020, invece, non è ancora stato piantato un singolo chiodo. E i titolari dell’appezzamento (Silvia Caddeo, 42enne disoccupata, e i suoi due fratelli, “uno è disoccupato come me”) si trovano a dover pagare Imu e Tasi. Tasse che la stessa Caddeo giudica” ingiuste”. La donna ha inviato una email al nuovo sindaco quartese Graziano Milia. Un sos grande come quelle stesse case sinora mai realizzate. “Negli anni il valore immobiliare è calato tantissimo, non c’è più interesse a costruire. È ingiusto farci pagare, ogni anno, 11200 euro di Imu e Tasi. Il problema è che il Puc regionale blocca il progetto, ma è anche vero che il Comune non si è mai mosso per alleggerirci da questo carico fiscale. Avrebbe potuto adeguare i valori al metro quadro, facendolo scendere dagli attuali 20 euro”. Ecco, di seguito, la lettera inviata a Milia.
“Gentile sindaco Milia, mi chiamo Silvia Caddeo e sono proprietaria insieme alla mia famiglia di un appezzamento di terra di 52mila mq a Flumini di Quartu Sant’Elena che circa venti anni fa è stato inserito in zona di espansione e da allora paghiamo Imu e successivamente Tasi per dei terreni che di edificabile non hanno nulla se non le tasse stesse di cui siamo obbligati. Le chiedo, Le sembra giusto che solo in questo anno in corso il nostro importo di pagamento del modello F24 relativo a questi terreni agricoli sia di 11.200,00 euro? Per quale motivo
dovrei continuare a pagare questa tassa? I terreni in questione sono totalmente usciti fuori dall’interesse del mercato immobiliare, le istituzioni e quindi tutte le Giunte che si sono susseguite negli anni hanno totalmente ignorato l’area e il possibile sviluppo, il trend demografico dice che la zona non è più interessante dal punto di vista residenziale, inoltre le piogge delle ultime stagioni invernali hanno riportato alla luce i problemi di natura alluvionale della zona. E allora alla luce di tutto questo mi chiedo come mai non state agendo in proposito per
risolvere questo grande problema di cui siamo vittime ma non artefici? Come mai ci state ancora pesantemente ledendo dal punto di vista fiscale? Come mai questi terreni il cui unico intervento del Comune in questi anni è stato lo sfalcio dell’erba lungo le cunette, a fini fiscali da venti anni e più hanno un valore di 20,00 euro a mq con aliquota massima per Imu e Tasi? Perchè questi fondi circondati da tanti altri terreni agricoli con aziende agricole che vi operano non possono riconquistare lo status unicamente di terreno agricolo? Perchè dopo venti anni questa Giunta non si sta mettendo il problema che ci sono tante famiglie che a causa di questo tributo stanno cadendo in rovina? Mi scusi signor sindaco, so bene che Lei non l’artefice di tutti questi problemi, però io le vorrei chiedere: ‘Sa cosa vuol dire pagare delle cifre simili per delle persone che il lavoro lo hanno perso a causa della crisi economica accentuata dal Covid? Sa che nei prossimi mesi sarà molto difficile reinserirsi lavorativamente nei nostri settori d’ interesse che attualmente sono allo stremo? Ora alcune risposte gliele darò io su come pagheremo questo salasso. Rinunceremo a tutto! Al mangiare di qualità, alla frutta, alla verdura, all’abbigliamento, alle scarpe nuove, alle cure dentistiche, ai regali per i bambini e per i genitori anziani, al panettone al pandoro, e tutto ciò che non è strettamente necessario. E ora per capire meglio lo stato emozionale di questa lettera, tornate indietro a qualche settimana fa in campagna elettorale, quando da parte di tutti voi politici l’ascolto dei cittadini era ai massimi livelli, e immedesimatevi in quello che sarà il mio Natale. Non vi sentite impotenti? Non vi sentite annegare? Non vi sentite vittime di un sistema mangia soldi e mangia dignità? Non vi sentite a disagio? Sindaco Milia, so bene che Lei e la sua Giunta siete freschi di insediamento, però so altrettanto bene che solo voi potete risolvere questo problema e che le strade per la risoluzione sono più di una. Ad esempio, i terreni, come è successo in altre regioni d’Italia possono essere riconvertiti ad agricoli oppure nell’attesa si potebbero abbattere i valori a mq e le aliquote Imu e Tasi. La cosa veramente importante è che questo cappio al collo che ci è stato messo con tante promesse e illusioni venti anni fa ci venga immediatamente tolto”.










