Graziella Muntoni, senza lavoro e disabile, vive in un appartamento di 70 metri quadri in via Codroipo: "È meglio dire che sopravvivo, anche mio marito è disoccupato. A 59 anni il Comune non mi aiuta: piastrelle saltate in cucina e dal soffitto arrivano fiumi d'acqua. Ho obbligato l'inquilina del piano di sopra di tenere i rubinetti chiusi: ho sempre pagato l'affitto di 19 euro, perchè nessuno mi aiuta?"
Il terreno esiste, la lottizzazione no e Imu e Tasi da pagare sì. La proprietaria, Silvia Caddeo, 42 anni, è disperata: "Da 20 anni verso il massimo delle tasse ma, visto che il Puc è bloccato, non posso vendere a nessun costruttore: sono vittima di un'ingiustizia"
Il bonifico è arrivato, ma la cifra non è certo quella che si aspettava di ricevere, Camilla, 18 anni: "Non lavoro e non prendo più il reddito di cittadinanza da gennaio: perchè ho ricevuto così pochi soldi per l'emergenza Coronavirus?"
Annalisa Brundu, 51 anni, non lavora da dicembre "a causa di una malattia, sono invalida al 51 per cento: per lo Stato sono ricca perché ho un Isee di 29700 euro, ma si tratta di un piccolo locale di mio padre, morto: sono disperata"
Dopo la denuncia fatta da Maristella Mattei, “devo attendere il 2021 per una visita al Policlinico di Monserrato”, arriva la bellissima mano di aiuto di Gianfranco Orrù, endocrinologo di Cagliari: “Solitamente bisogna pagare 150 euro, ma per questa signora vale la regola dell’aiuto. Abituiamoci a ricercare il bello nel tanto brutto della quotidianità”
Giulia, la disoccupata sarda che trova al market una borsa con diecimila euro e li restituisce al proprietario: è la notizia del giorno, la più virale nell'isola. Si può essere persone di buon cuore anche quando non si ha un lavoro
La spia della disoccupazione a Cagliari, in un biglietto diffuso in centro, scritto a mano, da un ragazzo e una ragazza: "Giovane coppia con due figli sgombera cantine, mansarde, abbigliamento e oggettistica di qualunque genere, gratuitamente anche nei giorni festivi. Siamo disoccupati...aiutateci!"
La storia di Francesca, 38enne residente in una città del Sulcis: “Nel 2016 sono rimasta incinta del mio quarto figlio, i titolari dell’azienda mi hanno messo a fare scansioni al pc e pulizie, prima mi occupavo del settore delle vendite. Gli insulti 'sardi di m****' erano all'ordine del giorno. Tra sindacati e lungaggini non ho avuto giustizia, ma sono comunque felice perché ho protetto la mia dignità”. LEGGETE la sua storia. Anche a voi sono capitati episodi simili? Raccontateceli
Dramma a Decimoputzu. Papà, mamma incinta e bimbo piccolo tremano: martedì i carabinieri sulla porta per lo sgombero dell'alloggio di Area che la famiglia occupa abusivamente dal 2016: "Finiremo in strada. Aiutateci"
Il dramma del lavoro. La storia di Katiuscia Locci, 45 anni di Dolianova. Malata di sclerosi multipla, affetta da tumore, perde il lavoro, la casa e subisce l’allontanamento del figlio. Oggi è in cerca di una nuova occupazione
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