Negli anni ’20 a Siliqua c’era tanta miseria e povertà. I bambini erano quasi tutti scalzi, automobili non ne aveva nessuno (la prima automobile era una Fiat 500 “Topolino” del medico del paese dr. Salvatore Meloni nel 1936), chi possedeva una bici poteva ritenersi un signore. Nei pressi desa Cruxi santa, nel Corso Vittorio Emanuele, c’erano pochissime case e tante siepi di fichi d’india. Nei primi del 1920 l‘energia elettrica a Siliqua non c’era ancora e nelle abitazioni per illuminare utilizzavano le candele e le lampade a petrolio. Nel 1923 avevano attivato la linea elettrica e portato l’energia elettrica nelle case del paese. Le famiglie vivevano dei prodotti che offriva la campagna come ad esempio i cardi selvatici, le bietole, la cicoria, su matutzu, gli asparagi, il mirto, i corbezzoli, i funghi, le lumache. Si andava nel fiume a tagliare su giuncu che veniva fatto essiccare per essere poi utilizzato per costruire is scatteddusu (i cestini) o fare il fondo a sedie e scanni. L’olio si ricavava dal lentischio, mentre il pane in genere lo si faceva in casa; in tanti infatti avevano il forno sardo. Tuttavia, c’era anche un panificio, quello di Clementina Soddu che, tra l’altro, faceva anche servizio ristoro.
A is pangas poi c’era la macelleria. Un altro negozio di allora era s’ofelleria Pruner (nome del proprietario), una sorta di pasticceria dove vendevano dolci sardi, pasta e biscotti. I negozi alimentari erano pochi, uno dei quali era quello di Luigino Zedda, che possedeva anche un osteria e delle camere per dormire, in genere per i carrettieri di passaggio. Le altre botteghe alimentari erano quelle di Giuseppe Pittau, Giovanni Pittau (che vendeva anche liquori e vini) e Natalina Loche (tutte ubicate nella strada principale del paese). C’era poi un albergo gestito da Candida Spanu (in Piazza Martiri). Negozi di abbigliamento ce n’erano due: quello di Ernesto Cardone e quello di Stefano Deias, detto Su cixiraiu. Il medico di allora era dottor Salvatore Meloni che era anche l’unico a Siliqua. L’ambulatorio era dove ora c’è l’ex Municipio. Nel 1922 il Sindaco era Francesco Fedele Porru (noto Cicciu Fidelli), poi al suo posto venne eletto Emilio Deidda, mentre Sebastiano Locci era il vice-sindaco. Mentre il parroco era don Raimondo Aresti, restò a Siliqua dal 1916 al 1931.












