Un vero e proprio monumento naturale quello che si trova nel cortile di Casa Collu, nel centro storico del paese, zona Sant’Anna, nei pressi dell’omonima chiesa che è stata anche la prima parrocchia siliquese e risale al 1481 periodo della dominazione Catalana – Aragonese.
Il vecchio albero, produce olive di qualità denominate “Pitz’e carroga”. L’etimologia del nome (becco di cornacchia) fa riferimento alla forma del frutto, asimmetrico e provvisto di una vistosa placca nella parte estrema.
La pianta è ben radicata, con forte potere vegetativo, il suo peso approssimativo dovrebbe essere di 2.200 kilogrammi con una circonferenza del tronco alla pianta di circa 7 metri. Il tronco è largo (circa 300 cm di diametro) curvo e scolpito dagli anni, la vegetazione di ripartenza si eleva fino a 10 metri dal suolo, facendo assumere alla pianta la tipica conformazione caratteristica di queste piante.
“Per quanto riguarda le origini dell’albero, il parere di un esperto olivicoltore che nel 2016 (in occasione di un corso di olivicoltura a Siliqua) affermò che: “Un ulivo con queste caratteristiche ha almeno trecento anni di vita”. Ma oltre a questo aspetto, ci sono anche alcune testimonianze lasciate da un ultracentenario: tziu Ferdinandu Secci” spiega Roberto Collu che, con la sua famiglia, si prende cura dell’antico albero. “Tra l’altro, fu il primo cittadino di Siliqua a varcare la soglia dei cent’anni. Nato il 20 gennaio del 1878 e morto nel 1979 all’età di 101 anni, se si trovasse oggi avrebbe 146 anni. A proposito dell’albero, disse che: “Custa matta de obia est meda antiga. Deu dapu sempri connota aici manna”.
Quindi, ad oggi l’ulivo ha almeno 310 anni di vita.
Oltretutto, un albero secolare è considerato un monumento naturale, un’opera d’arte, una scultura perfetta ed armoniosa forgiata dal tempo. E come tutte le opere d’arte, invecchiando assume un valore aggiunto quale testimone del tempo.
Per la cronaca, l’albero di ulivo di Casa Collu era stato benedetto il 26 aprile 2017 da don Davide Cannella”.












