A sentire le voci-sos di commercianti e residenti, sembra quasi di trovarsi in un Bronx in salsa cagliaritana. Un’esagerazione? Forse. Gli ultimi episodi – furti, scippi e molestie – compiuti da algerini – fanno alzare di molto l’asticella della paura tra le viuzze della Marina e via Roma. Al di là dei singoli racconti, l’appello principale è uno: “Servono più controlli, rispetto a qualche mese fa la situazione è precipitata”.
C’è Antonio Durzu, edicolante di piazza Deffenu, che nota “mancanza di tranquillità, gli extracomunitari fanno quello che vogliono perché non hanno nulla da perdere. Le piazze, ormai, sono diventate luoghi di spaccio di droga”. Graziella Guidi è una residente del rione, fin da bambina abita in via Porcile.
“Troppi immigrati sbandati, la sera non esco più di casa perché ho paura. Le istituzioni devono decidere dove metterli”. Barbara Desogus, dal 2002, ha uno dei tanti negozi di alimentari spari nel quartiere. “È impossibile circolare da soli, la Marina deve tornare a essere un rione sicuro”. In via Roma c’è Giancarlo Rolla, oltre mezzo secolo di attività orafa: “Un paio di ragazzi di colore sono entrati nel negozio e hanno rubato un cellulare. Devono essere tutti rimpatriati velocemente, dal Comune non mi aspetto chissà cosa, Zedda pensa solo a come uccidere noi commercianti”.












