Sicurezza a Cagliari, “col Daspo via dalla città chi spaccia e chi sfrutta le prostitute”

Il provvedimento realtà dal 2020, il Comune ha già individuato le “zone rosse”. L’obbiettivo dell’assessore leghista alla Sicurezza Paolo Spano: “Più polizia dalla Marina a piazza del Carmine e in tutto il centro storico per difendere i cittadini. Multe alle prostitute che disturbano la quiete pubblica”


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La droga e la prostituzione: sono questi i due “settori” pronti a finire nel mirino del Comune grazie al Daspo urbano. Più Forze dell’ordine in giro nelle cosiddette “zone rosse” già individuate dall’amministrazione comunale e più multe. È lo stesso Spano a spiegare ciò che bolle in pentola: “La zona principale sarà il centro storico di Cagliari, ma anche la Marina, il Largo e piazza del Carmine. Tutte le aree interessate dalla movida e dallo spaccio di droga che, purtroppo esiste, vedranno la presenza di più Forze dell’ordine. Il mio intento è che il Daspo, per gli spacciatori, sia a tempo indeterminato, così come per i delinquenti che si renderanno protagonisti di reati gravi”. Spano precisa che “il Daspo servirà in tutti i casi in cui sarà lesa la sicurezza dei cittadini”. Certo, servirà poi trovare un’intesa con la prefettura e con tutte le Forze dell’ordine.

 

Ancora: è previsto pugno duro anche “per chi sfrutta le prostitute”. E il pensiero va subito a zone quali viale Trieste, via Po e viale Monastir: “Questi ‘personaggi’ verranno perseguiti”, annuncia Spano. Date sull’avvio del Daspo? “Ora come ora è impossibile fare previsioni, ma si tratta di dover attendere qualche mese”. E, per le multe alle prostitute, l’assessore leghista alla Sicurezza è netto: “La prostituzione non è un reato, ma ci saranno contravvenzioni in tutti i casi nei quali sarà riscontrato un disturbo della quiete pubblica”.


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