“La mia bambina piange, sta male, non capisce che sta succedendo”. Sono le parole della giovane madre ucraina che vive a Sestu finita nelle cronache nazionali a settembre dello scorso anno per aver abbandonato la figlia di dieci anni per andare a lavorare nel nord Italia. Il tribunale aveva sospeso la responsabilità genitoriale ed affidato la figlia ad un’assistente sociale.
Il suo appello è comparso ieri nel gruppo facebook “Tutti gli abitanti di Sestu”. “La mia bimba ha 11 anni – scrive la madre single – ed è stata portata via dalla mamma, che sono io, perché facevo un lavoro onesto. Una bambina nata e cresciuta a Sestu da una mamma straniera che straniera non lo è più. Dove sono il suo tutore e l’avvocato? Chi del Comune mi paga lo psicologo infantile per il ripristini di una psiche normale ad una bambina ex normalissima?”. Da sette mesi la bimba vive, infatti, in una casa famiglia a Settimo. “Un posto dove vive bene – aggiunge la mamma – ma non sta bene psicologicamente”.












