L’incasso giornaliero non era così tanto alto, “il campionato questa settimana è fermo, le scommesse non sono tante”, ma qualcosa si era pur guadagnato dalla mattina alla sera. Roberta Matzuzzi aveva messo parte dei soldi nella sua borsetta, l’unico oggetto che il trio di rapinatori è riuscito a portare via dal centro scommesse di via Cagliari a Sestu. “Erano tutti e tre armati e col volto coperto da foulard e mascherine chirurgiche. All’inizio sono entrati in due, il tutto è durato una decina di minuti”. Il loro intento, verso le 19:50, a pochissimi minuti dalla chiusura del locale, è stato chiaro: “Vogliamo i soldi, vi spariamo”, così hanno urlato, prima di andare verso Dino Deiana. Altre due persone presenti all’interno del punto scommesse si sono nascoste, impaurite, sotto alcuni tavoli. “Mio marito ha reagito, stavano cercano di bloccarlo con delle fascette ma lui è riuscito a divincolarsi”. Nella colluttazione ha rimediato un colpo alla testa, molto forte, sferrato con il calcio di una delle pistole in mano ai banditi. Ricoverato al Brotzu, si trova nel reparto di Neurochirurgia, ferito gravemente ma vivo. Ha un ematoma che, questa la speranza dei medici, dovrebbe iniziare a riassorbirsi entro due giorni. Sarà fondamentale anche una Tac per capire se operarlo oppure no: “Ho sferrato un calcio a uno dei banditi e per difendermi ho usato anche una zirogna”, questo il racconto, fatto dal letto dell’ospedale alla moglie, da Deiana. “Si ricorda molto bene i colori delle felpe che indossavano almeno due dei tre delinquenti”. Le tonalità, decisamente accese, sono già state comunicate alle forze dell’ordine.
“Qui non è mai capitato nulla di brutto, siamo un’attività a conduzione familiare sin dal 2017”, aggiunge Roberta Matzuzzi. “Certo, c’è sempre un pò di timore quando fai un lavoro dove può capitarti anche di maneggiare molti soldi”. Ma una rapina così brutale, la donna, non se la aspettava proprio. “Spero che presto i ladri vengano identificati. Ora, la mia preoccupazione maggiore è che mio marito possa migliorare, magari in tempi rapidi”. Le indagini sono svolte dai carabinieri di Sestu, Quartu e Cagliari: già passate al setaccio le telecamere interne del centro scommesse, si attendono eventuali riscontri utili. Sia a Sestu, dal vivo, che sui social, a distanza, sono ormai centinaia i messaggii di vicinanza e incoraggiamento: “Forza Dino e forza Roby, siete due onesti lavoratori e non mi meritavate tutto quello che è successo”.










