Siringhe e sporcizia nel sottopasso ferroviario e c’è ancora chi, nonostante tutto, attraversa i binari nonostante una lunga scia di sangue ha macchiato la linea ferroviaria: disagi infiniti per quasi 2 mila abitanti che risiedono oltre i cancelli sbarrati, intrappolati da un cantiere avviato 22 anni fa e che, per il momento, non si intravede ancora la fine. Si sono dati appuntamento ieri pomeriggio alle 16,30, nei pressi di piazza Grecia, innanzi all’ascensore ancora inaccessibile, situato in via Jugoslavia: sono i residenti di Serramanna ovest, quelli oltre la ferrovia, che abitano distanti anche dal principale snodo accanto alla stazione dei treni e che chiedono la possibilità di poter usufruire delle infrastrutture realizzate e non ancora ultimate, nonostante i passaggi a livello siano stati chiusi, definitivamente, già da diversi mesi. “Cosa c’è di nuovo? Niente, è questo il problema” spiegano i cittadini che hanno formato un comitato al fine di far valere le proprie ragioni. Una situazione ampiamente segnalata e spiegata da tempo https://castedduonline.it/serramanna-dalla-fattoria-alle-strade-del-centro-per-dare-un-servizio-a-1800-abitanti/ che, al momento, non sembrerebbe proprio in dirittura d’arrivo.
Se per viale Matteotti non sussistono problematiche per la viabilità pedonale, non si può dire lo stesso per lo snodo di via San Leonardo: il sovrappasso, visibilmente provato dal tempo nonostante non sia mai stato utilizzato, giace accanto all’ascensore panoramico, anch’esso immobile. Il muro divisorio tra la strada e i binari è in costruzione, nonostante i convogli sfrecciano a velocità sostenuta e il cancello, che dovrebbe evitare il passaggio dove un tempo c’erano le sbarre, è avvolto in una rete segnaletica arancione, in parte alzata, da chi non ha voglia di aggirare il paese per usufruire del sottopassaggio pedonale. “Tante volte abbiamo visto anche ragazzini attraversare i binari, con la borsa trolley in mano, e nonostante il richiamo dei presenti, hanno proseguito a farlo”. Pochi metri, magari, percorsi di corsa, ma potenzialmente mortali, poiché basta un attimo, una piccola disattenzione, un treno in ritardo, e la tragedia è dietro l’angolo, come già avvenuto troppe volte in passato. Non solo: il sottopasso con le scale “è sporco, sino a qualche giorno fa, in terra, c’erano siringhe”. Per non commentare chi, per quello riservato alle biciclette, lo attraversa in scooter o, addirittura, in macchina: “Sono già due i veicoli che abbiamo visto passare”. Tra i cittadini, che ieri si sono dati appuntamento in via Jugoslavia, c’era anche chi ha necessità del deambulatore per camminare ed è costretto ad attendere un passaggio in macchina per raggiungere l’altra parte del paese dove sono presenti i negozi e tutti i servizi. “Qua abbiamo una farmacia, una casa di riposo e un laboratorio di analisi: grazie alla disponibilità di una coppia di ambulanti possiamo comperare la frutta e la verdura, scambiare due chiacchiere in più. Abbiamo chiesto che il mercatino rionale fosse programmato, almeno una volta ogni 15 giorni, in viale Matteotti ma, tutt’ora, non abbiamo ancora ricevuto una risposta. Non chiediamo chissà cosa, solo di poterci spostare come il resto dei nostri concittadini. Non è semplice poiché la nostra età media è avanzata”. Poche settimane fa si è svolta la processione del Santo che è stato salutato dai fedeli attraverso le sbarre: “Qualcuno ha pianto, possono sembrare piccolezze ma è una tradizione alla quale non è giusto rinunciare per via dell’impossibilità ad attraversare il binari con semplicità”. Un appello, quindi, rivolto alle istituzioni, ossia quello di velocizzare le procedure al fine di permettere a tutti di poter giungere dall’altra parte del paese in sicurezza e più agevolmente.











