Una raccolta di pensieri ed eventi racchiusi in un unico scritto, quasi un manuale di istruzioni, per chi volesse intraprendere la carriera politica sana, quella a disposizione del cittadino e del bene per la comunità: Maria Porceddu, prima, e ancora unica, sindaca del centro del Medio Campidano stampa e mette a disposizione i suoi ricordi, le sue linee guida che le hanno permesso di amministrare il paese e di essere ricordata come uno dei primi cittadini più attivi, tenaci e amati di tutto il circondario. Ha quasi 90 anni ma la sua mente è sempre lucida e combattiva: ha scritto in questi anni, lei che è stata insegnante prima di diventare sindaco, e che afferma “quando scrivere è una piacevole riscoperta del passato”. “Avevo paura di dimenticare ciò che conservo dentro di me, l’età avanza e non si sa mai. Allora ho scritto e ho chiesto alle mie figlie di stampare ciò che ho raccontato in modo tale da avere qualcosa tra le mani”. E così è stato, più di cento fotocopie da rilegare che hanno attirato l’attenzione di un giovane commerciante del paese che, senza comunicare la sua decisione, ha confezionato le pagine come quelle di un libro da regalare alla grande donna di Serramanna. Lui, che ogni giorno vende i libri delle case editrici più importanti, è rimasto talmente affascinato da quei pensieri, da quelle riflessioni che si divorano in poche ore tanto sono piacevoli e interessanti da leggere che non poteva non farle questo regalo. Ed è così che da qualche giorno Maria, in compagnia di una delle sue amate figlie, Manuela, si reca a casa delle amiche e degli amici più cari e che rappresentano la divulgazione dei suoi pensieri al solo fine di ricordare che ognuno di loro si è impossessato di uno spazio nel suo cuore. Tanti sono i nomi presenti nel suo “libro”, molti dei quali hanno reso importante il paese e che, gran parte di loro, uno alla volta, hanno abbandonato la vita terrena. Parla tanto della sua vita politica, di essere diventata “amministratore comunale per caso”: “La prima cosa che ho fatto quando sono diventata sindaco è stato quella di togliere dalla porta il cartello che indicava gli orari: io sono qui al comune, in ufficio, a disposizione dei cittadini, senza orario”. Una dedizione particolare, quella che dovrebbe emergere in chi decide di affrontare il percorso politico, la coscienza di prendere le decisioni giuste per il bene della comunità, senza badare assolutamente ai propri interessi personali o a quelli degli “amici”. Senza corruzione. I tempi in cui è stata sindaca non erano semplici: i primi anni’90, in cui l’uomo era ancora sinonimo di colui che ricopriva gli incarichi più importanti. Tanti i bastoni tra le ruote che hanno cercato di frenare la sua corsa, senza successo, poiché di bene e grandi opere ne ha compiute tante in quell’unico mandato che l’ha eletta e contraddistinta come primo cittadino. La fascia tricolore sul petto, un simbolo, un motivo di orgoglio e di grande responsabilità. “All’approssimarsi delle nuove elezioni, il P.C.I. mi chiede ancora la disponibilità, ma questa volta per l’incarico di sindaco. Accetto, con le paure e i dubbi di sempre, aggravati da una responsabilità tutta nuova che non mi lascia dormire sonni tranquilli.












