Senza contatore a Quartu, imprenditore disperato e l’Enel conferma: “Non c’è l’ok di Abbanoa”

Quando i rimpalli tagliano le gambe a chi vuole lavorare. Emiliano Moi senza corrente nella sua azienda, da agosto 2021 a vuoto tutte le richieste ad Abbanoa e dall’azienda elettrica confermano: “Senza l’autorizzazione agli scavi non possiamo fare nulla”


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Non è uno scherzo: “Ma vorrei tanto che lo fosse”. Emiliano Moi, l’imprenditore di Quartu che da un anno battaglia per avere il contatore elettrico nella sua azienda di via S’Ecca S’Arrideli, ride amaramente per non piangere. Dopo la denuncia fatta su Casteddu Online, “Non è ancora arrivata l’autorizzazione per piazzare i cavi elettrici sottoterra. La società elettrica dice che Abbanoa non firma l’ok perchè i tubi interrati non trasportano più acqua. Ogni giorno vanno via 50 euro per un generatore di corrente, non è più sostenibile”, arriva la comunicazione ufficiale della stessa Enel. Che allarga le braccia e conferma quanto raccontato da Moi, titolare di un’attività che produce frutta e verdura: “E-Distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione, precisa di essere pronta da tempo ad eseguire il lavoro non appena Abbanoa ci fornirà le autorizzazioni necessarie ad eseguire gli scavi in prossimità dei propri impianti che abbiamo già richiesto, una prima volta, ad agosto 2021, e successivamente risollecitato anche per le vie brevi. Senza l’autorizzazione, pur comprendendo le esigenze, non possiamo, nostro malgrado, eseguire i lavori. Rassicuriamo, ad ogni modo, Emiliano Moi, che è continuamente aggiornato, che siamo in contatto con Abbanoa per una veloce soluzione alla vicenda”. Ma non c’è nessuna data sicura sul calendario, e l’imprenditore resta beffato.

 

La società idrica deve dare l’ok e, stando a quanto spiegato dallo stesso direttore dei lavori a Moi, “ci sono dei tubi che, però, non trasportano acqua. Sono vuoti, fuori uso, non si tratta di una sua competenza di Abbanoa”. E, per un cavillo tutto burocratico, l’imprenditore sarà costretto a continuare a spendere, per chissà ancora quanto tempo, 50 euro al giorno per poter alimentare elettricamente la sua azienda.


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