di Marcello Polastri
La croce della Sella del Diavolo diventa un caso politico. Ma no, non quella croce recentemente installata e smontata dai militari sul promontorio di Sant’Elia, tra le reti della base POLNATO. Ora in questione c’è prorio lei, la storica croce di ferro che dal 1950 sorgeva sulla parte più alta ed estrema della Sella del Diavolo. Ora al centro di UNA PETIZIONE on-line promossa sul sito CHANGE dall’ex presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci.
“Nei decenni passati – scrive Cappellacci – era presente una croce, simbolo della nostra cultura e della nostra identità ma da molto tempo non c’è più e il tentativo di posizionare una nuova croce è stato vanificato dalla politica e dalla burocrazia”. “Anche i ripetuti appelli della Chiesa – sostengono gli oltre cento firmatari della petizione – sono caduti nel vuoto”. Di conseguenza, il coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci che della petizione è promotore e primo firmatario, tira in ballo il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru “affinché si attivino per ripristinare un simbolo di riferimento per la comunità cittadina e per l’intera Sardegna”. Dal Comune e dalla Regione, non trapelano notizie (per adesso). Come andrà a finire è difficile prevederlo. Di sicuro, per la croce si sta surriscaldando una battaglia politica, religiosa, e identitaria.
Da un lato ci sono i fedeli cagliaritani che hanno a cuore l’identità perduta della Sella del diavolo, ma anche chi, di ripristinare un simbolo cristiano e indentitario sul promontorio di Sant’Elia, non ne vuole proprio sapere. E nel frattempo, sulla monumentale Sella del Diavolo, una serie di spaccature e di crolli di porzioni rocciose, sono oramai all’ordine del giorno. Segno evidente che, tra una croce che crolla ed un masso che cade, quest’angolo di città è tutt’altro che valorizzato. Dunque meriterebbe sia attenzione che un intervento conservativo? Nel dubbio, un riflettore che sta idealmente illuminando il pomolo della Sella, è stato acceso. Il resto si vedrà.
La petizione:










