“ Esprimo forti riserve sulla legittimità di un ricorso al Consiglio di Stato da parte dell’ufficio scolastico regionale. Ricordo che la legge regionale n°9 del 12 giugno 2006, art. 72, passata al vaglio della Corte Costituzionale, attribuisce alla Regione Sardegna le piene funzioni di programmazione dell’offerta formativa, ed è ora di dire basta alle imposizioni che di volta in volta arrivano da Roma”.
Così l’assessore regionale della pubblica istruzione, Sergio Milia, replica alle dichiarazioni rilasciate dal reggente dell’Ufficio scolastico Regionale, Francesco Feliziani, che ha contestato l’ultima delibera di Giunta Cappellacci che ha deciso di ottemperare alla sentenza del Tar che ha accolto i ricorsi dei genitori delle scuole primaria del plesso di Santa Alenixedda, secondaria Manno-Cima e istituto Deledda.
“ L’unico Comune che aveva proceduto con forte ritardo alla predisposizione del programma sul dimensionamento scolastico negli ultimi due anni è proprio Cagliari – prosegue Milia – mentre per il resto della Sardegna non ci sono stati grossi problemi. Questi ritardi e la velocità con cui sono stati predisposti i programmi hanno evidentemente generato i problemi che hanno fatto scoppiare il caso. La Giunta regionale, ha infatti semplicemente dato ascolto e accolto le richieste accorate delle famiglie, insegnanti e di una parte della comunità scolastica che non trovando risposte dall’amministrazione del capoluogo, si sono rivolte al Tar per ottenere una sentenza che la Giunta si è limitata esclusivamente a rispettare.”
“ Non comprendo – prosegue Milia – come l’ufficio scolastico, che esprime contrarietà in ordine all’ultima delibera, per la modifica del dimensionamento 2013-2014, in altre sedi, reiteratamente, ha sempre dichiarato di essere solo un mero esecutore, delle decisioni che venivano prese da Comuni, Province e infine dalla Regione. Sconcerta anche che questo stesso ufficio scolastico regionale, a suo tempo, abbia senza informare la stessa amministrazione regionale, dato immediata esecuzione ad una sentenza del Tar del Lazio, per Urzulei e Talana,
Preoccupa inoltre l’atteggiamento di chi, occupato nell’attività burocratica di routine, trascura le richieste che arrivano all’ufficio di Cagliari da territori marginali, diversamente disagiati, come ad esempio Isili, Tonara, Desulo, Bono e Pattada, che non si vedano autorizzate le classi di primo e secondo grado, lasciando incerto l’inizio regolare dell’anno scolastico.
Mentre la Regione investe somme importanti contro la dispersione scolastica e per migliorare la qualità della scuola sarda, lo Stato in una materia così importante e delicata, continua nella sua gestione prettamente burocratica.
Giovedì prossimo lo stesso assessore Milia sarà a Roma per incontrare il sottosegretario Gianluca Galletti per manifestare ancora una volta la difficoltà in cui si trova la nostra Regione, spesso per la miopia politica statale.