Scuola Civica di Musica di Cagliari, cinque lavoratori verso il taglio drastico delle ore: scatta lo stato di agitazione.
Da 29 a 8 ore settimanali, salari sotto i 9 euro l’ora. Il sindacato SGB denuncia: “Un appalto che crea lavoratrici povere”.
Alla Scuola Civica di Musica di Cagliari esplode la protesta. Cinque lavoratrici e lavoratori storici dell’istituzione culturale cittadina, in larga parte donne e over 60, hanno proclamato lo stato di agitazione dopo il subentro di una nuova ditta appaltatrice che avrebbe drasticamente ridotto le ore di lavoro e peggiorato le condizioni contrattuali.
Secondo quanto denunciato dal Sindacato Generale di Base (SGB), le ore settimanali sarebbero passate da 29 a sole 8, con un taglio di circa il 70% del reddito, accompagnato da un contratto che porterebbe la paga oraria al di sotto dei 9 euro. Una situazione che, per il sindacato, configura un vero e proprio “massacro sociale”.
“Così si creano lavoratrici povere”
Le lavoratrici coinvolte operano da oltre quindici anni all’interno della Scuola Civica di Musica, garantendo continuità e qualità a uno dei servizi culturali più importanti della città. Molte di loro sono donne con carichi familiari e un’età che rende estremamente difficile un nuovo inserimento nel mercato del lavoro.
“Parliamo di persone che lavorano ma non riescono più a vivere del proprio salario”, denuncia l’SGB. “Un sistema di appalti al massimo ribasso che colpisce proprio le figure più fragili: donne, over 60, lavoratori considerati ‘scartabili'”.
Assemblea notturna e bandiere ai cancelli
Nella notte tra il 18 e il 19 dicembre, le lavoratrici e i lavoratori si sono riuniti in assemblea spontanea in via Venezia, davanti alla sede della scuola, per decidere le prossime azioni. L’assemblea ha votato all’unanimità lo stato di agitazione.
A partire dalla mattina di sabato 20 dicembre, ai cancelli della Scuola Civica di Musica verranno esposte le bandiere del SGB, come segnale visibile della protesta.
Le richieste: ripristino delle ore e contratti dignitosi
Il segretario regionale dell’SGB, Luca Locci, è netto:
“Non siamo disponibili a trattare sulle briciole. Chiediamo il ripristino immediato delle ore previste dall’appalto originario e contratti che garantiscano salari dignitosi. Gli appalti vanno verificati in ogni loro parte”.
Il sindacato chiama in causa direttamente il Comune di Cagliari, chiedendo un intervento immediato per evitare che un servizio pubblico venga garantito “sulla pelle dei lavoratori”.
Rischio occupazione durante le festività
Se non arriveranno risposte rapide, la mobilitazione potrebbe intensificarsi. Tra le ipotesi sul tavolo c’è anche l’occupazione della struttura, con la possibilità che le festività natalizie vengano trascorse all’interno della scuola come forma di protesta estrema.
Appello alla cittadinanza
Il sindacato lancia infine un appello alla cittadinanza, alle associazioni, agli studenti e al mondo della cultura:
“Difendere queste lavoratrici significa difendere il lavoro dignitoso e la cultura pubblica. Oggi colpisce loro, domani può toccare a chiunque”.
La vertenza della Scuola Civica di Musica diventa così un simbolo più ampio della battaglia contro gli appalti al ribasso e la precarizzazione del lavoro nei servizi pubblici.
La protesta è appena iniziata.












