Stop alle note sul registro e alle sanzioni disciplinari come la sospensione o l’espulsione, per gli studenti delle scuole elementari. Lo ha deciso l’ultimo emendamento alla riforma per la reintroduzione dell’educazione civica a scuola, appena approvato alla Camera. Abrogati gli articoli 412 e 414 che risalivano al 1928.
“Il decreto prevedeva “sanzioni verso gli alunni che manchino ai loro doveri” e, in particolare, “ammonizione, censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori – che la devono restituire visionata -, sospensione dalla scuola da uno a dieci giorni di lezione, esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione, espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico” si legge sul nostro giornale partner quotidiano.net. La nuova legge, per «rafforzare la collaborazione con le famiglie», estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori.
“Il problema che vive il mondo della scuola rispetto al bullismo o rispetto alla violenza verso il corpo insegnante va affrontato con altre misure – ha continuato Gallo -: molti docenti ci dicono che il lavoro fatto a scuola viene perso quando fuori c’è un ‘burrone sociale’. Servono agevolazioni per le assunzioni di personale nelle politiche sociali e presidi di legalità sul territorio: c’è una società che rema contro rispetto al lavoro prezioso che si fa a scuola. Altrimenti, con misure come quella abrogata, ci illudiamo di avere uno strumento che poi, nella realtà, risulta inefficace”.













