La chiesetta di Sant’Efisio risplende ancora di più, nei primi giorni di maggio. Ci sono tutti gli oggetti “tipici” e anche la maxi foto del martire guerriero nel corridoio che divide le bancate dalle stanze interne. Lì, Giovanna Manis, da un anno, è la priora: settantanove primavere e una fede incrollabile nei confronti di Efisio: “Con i buoi è andato tutto bene”, dice, riferendosi al piccolo incidente avvenuto ieri. Con gli animalisti che chiedono un cambio di rotta netto: basta buoi, la statua va trasportata dai fedeli: “Per loro sarebbe un piacere ma è impossibile, come possono fare tanti chilometri a piedi? Noi ci teniamo tantissimo agli animali, da sempre”. E, soprattutto, “Sant’Efisio non sarebbe più lo stesso senza i buoi, mica soffrono, sono abituati alla processione e al chiasso”, sostiene la priora stampacina.
“Perchè cambiare le tradizioni? Ieri l’animale scivolato è stato subito soccorso con la massima dolcezza, l’hanno pure chiamato per nome e si è rialzato senza problemi”. Sono tante le tappe cagliaritane, con protagonista la statua di Sant’Efisio, che precedono il primo maggio: “Dal lunedì dell’Angelo alla Settimana Santa, i buoi fanno pure i turni”.