Sbarco da incubo per i passeggeri della nave provenienti da Palermo a Cagliari: “Due ore di fila in macchina, abbiamo chiamato anche i carabinieri e la polizia locale”. Sei file di veicoli appena sbarcati che sono state fatte confluire in un’unica corsia, quella verso il semaforo, “eppure basterebbe una semplice rotatoria per ordinare il traffico”. La segnalazione giunge da una residente, M.F., che spiega: “Una disavventura quella di ieri 17 agosto. La nave Grimaldi proveniente da Palermo è partita puntualmente alle 9 e arrivata alle 21 al porto di Cagliari. Fin qui tutto regolare. Il problema è sorto al momento dello sbarco: le operazioni, invece di concludersi in tempi ragionevoli, sono durate oltre due ore.
Abbiamo contattato la biglietteria Grimaldi, che ci ha spiegato come la lentezza fosse dovuta alla presenza di circa 500 auto a bordo. Successivamente abbiamo chiamato i Carabinieri, i quali ci hanno rassicurato che la Polizia Municipale era stata avvisata e sarebbe intervenuta per regolare il traffico. In realtà, nessuno si è visto.
Le auto, disposte in sei file all’uscita della nave, venivano convogliate in maniera disordinata verso l’unica corsia di uscita del porto, un vero e proprio imbuto che termina con un semaforo. È stato proprio quest’ultimo, insieme alla totale assenza di un coordinamento, a determinare l’attesa estenuante.
Sorge spontanea una domanda: è mai possibile che finora nessuno abbia pensato a razionalizzare il flusso delle auto in arrivo dalle navi? Una semplice rotonda, o un diverso sistema di canalizzazione del traffico, basterebbero a rendere lo sbarco più scorrevole”. Non solo: “Non si tratta solo di un disagio per i passeggeri, ma di un pessimo biglietto da visita per la città. Un porto spazioso e moderno non può permettersi di accogliere i turisti con un imbuto che trasforma lo sbarco in un’odissea di ore”.
Abbiamo contattato la biglietteria Grimaldi, che ci ha spiegato come la lentezza fosse dovuta alla presenza di circa 500 auto a bordo. Successivamente abbiamo chiamato i Carabinieri, i quali ci hanno rassicurato che la Polizia Municipale era stata avvisata e sarebbe intervenuta per regolare il traffico. In realtà, nessuno si è visto.
Le auto, disposte in sei file all’uscita della nave, venivano convogliate in maniera disordinata verso l’unica corsia di uscita del porto, un vero e proprio imbuto che termina con un semaforo. È stato proprio quest’ultimo, insieme alla totale assenza di un coordinamento, a determinare l’attesa estenuante.
Sorge spontanea una domanda: è mai possibile che finora nessuno abbia pensato a razionalizzare il flusso delle auto in arrivo dalle navi? Una semplice rotonda, o un diverso sistema di canalizzazione del traffico, basterebbero a rendere lo sbarco più scorrevole”. Non solo: “Non si tratta solo di un disagio per i passeggeri, ma di un pessimo biglietto da visita per la città. Un porto spazioso e moderno non può permettersi di accogliere i turisti con un imbuto che trasforma lo sbarco in un’odissea di ore”.









