Sarroch, puzza nell’aria e ancora malori e fastidi per i cittadini: nuova segnalazione. Ieri notte, il comitato per la tutela dell’ambiente, mette in evidenza che c’è chi si è barricato in casa e chi è dovuto ricorrere all’ossigeno per respirare. Giampaolo Masu: “Odore di gas, solvente e zolfo”.
Torce accese dal polo industriale, ancora una volta, e i livelli rilevati dell’indicatore di qualità dell’aria salgono oltre la soglia di attenzione. (17 settembre, 2.8).
Una protesta che va avanti da mesi, quella del comitato, che prosegue a denunciare le possibili anomalie alle istituzioni di competenza: una delle denunce riguarda le torce della notte tra il 31 agosto e il 1° settembre.
Ma cosa è successo?
“Le torce si accendono in determinate condizioni: è un meccanismo di sicurezza, ma comporta inevitabilmente l’immissione in atmosfera di sostanze inquinanti. Quella notte l’aria era irrespirabile e le fiamme erano visibili a chilometri di distanza, indi per cui abbiamo chiesto chiarimenti immediati. Il MASE ci ha comunicato ufficialmente ossia che era in corso una fermata straordinaria degli impianti e che il 1° settembre c’è stato il superamento della portata massima giornaliera di gas in torcia Impianti Sud. Il punto decisivo è che il MASE ha intimato a chi di dovere di consegnare questi documenti e renderli accessibili al Comitato: non possono restare nascosti. Per quale motivo nessuno ha comunicato alla popolazione quel superamento della soglia massima di gas emessi in atmosfera il 1° settembre?”.
Masu non arretra e proseguirà la battaglia: “L’aria che sto respirando ogni giorno, la respiri anche tu che leggi.” Chiedere trasparenza non è una colpa, è un diritto. La salute appartiene a tutti, e tutti dobbiamo difenderla. Il nostro Comitato è a favore del lavoro e dell’industria, ma con un principio chiaro: chi produce deve rispettare le leggi come ogni cittadino”.