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Sarroch contro la Sarlux, il Comune si costituisce parte civile: “il silenzio dell’industria disorienta i cittadini”

Il sindaco Angelo Dessì al termine del consiglio comunale di ieri ha annunciato la decisione: "Il silenzio dell’industria su questi temi ed episodi incentivano il disorientamento dei cittadini, aumentano la preoccupazione della gente e soprattutto incoraggiano la speculazione e l'invettiva contro il territorio"

di Valeria Putzolu
30 Settembre 2025
in sulla-sulcitana, zapertura

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Sarroch contro la Sarlux, il Comune si costituisce parte civile: “il silenzio dell’industria disorienta i cittadini”

Sarroch contro la Sarlux: il Comune si costituisce parte civile. “Il silenzio dell’industria su questi temi ed episodi incentivano il disorientamento dei cittadini, aumentano la preoccupazione della gente e soprattutto incoraggiano la speculazione e l’invettiva contro un territorio che nel corso degli anni ha convissuto in modo maturo e consapevole del rischio con un polo industriale, frutto di una scelta di oltre 60 anni fa”.
Un lungo discorso da parte del Sindaco Angelo Dessì che, al termine del Consiglio Comunale di ieri ha annunciato la decisone.
“Nella notte tra il 25 e il 26 settembre, si è verificato negli impianti Sarlux il riavviamento dell’impianto FCC a causa di un disservizio tecnico, che ha provocato poi disagio nella comunità: ultimo di una serie di episodi che si sono verificati negli ultimi tempi.
Abbiamo chiesto le informazioni per le vie brevi già durante la notte, a cui è seguita una PEC al responsabile dello stabilimento la mattina dopo. Siamo in attesa di una risposta e avremo poi modo di seguirla.
Vorrei però evidenziare ciò che sta avvenendo in queste ultime settimane. Stiamo assistendo a una rappresentazione di Sarroch e dei suoi abitanti che non ci appartiene. Si è dipinto Sarroch come un paese catastrofico e i suoi abitanti e i suoi amministratori come una comunità di codardi che barattano il silenzio – che non c’è e che non c’è mai stato – in cambio di un posto di lavoro.
La realtà non è questa e forse bisognerebbe alzare tutti un po’ la voce, perché la forza lavoro locale è minima rispetto al totale degli assunti diretti e indiretti e dell’indotto e non credo che sia questa la sede in cui elencare numeri o percentuali.
Non abbiamo mai barattato nulla, né questa amministrazione e neanche le amministrazioni passate. Non siamo i difensori di nessuno e abbiamo maturato nel tempo la consapevolezza della complessità degli impianti, di come funzionano e della possibilità che avvengano anche dei disservizi, gli stessi poi che recano disagi e preoccupazioni nella popolazione.
Non siamo mai stati inermi di fronte a questo e non è mai mancato il confronto con gli interessati: né oggi, né nel passato. L’analisi e il frutto di questi confronti ha portato negli anni a soluzioni che hanno effettivamente risolto dei problemi e anche migliorato la qualità dell’aria.
Partendo dal presupposto che la salute e la tutela dei cittadini rimarranno la priorità di questa amministrazione, così come lo è stata delle precedenti, occorre mettere in evidenza che la responsabilità del monitoraggio e della certificazione dei dati sia regionale attraverso l’unico ente di controllo preposto: Arpas, gestore delle centraline dislocate nel territorio.
Parallelamente a questo controllo, il Comune di Sarroch si è dotato di una centralina di monitoraggio ausiliare a quelle preposte della Regione Sardegna, i cui dati vengono analizzati dalla società Project Automation e resi pubblici sul sito web del Comune di Sarroch. Ma la responsabilità ultima rimane regionale. È bene ricordare che la centralina comunale non è stata concepita per fornire letture estemporanee ma per acquisire i dati necessari per procedere ad approfondimenti ulteriori.
Questo è il modo in cui si misura e si monitora l’impatto ambientale del polo industriale, modo che alcune volte è messo in discussione, dando così adito a interpretazioni fuorvianti. Ciò rischia di alimentare nella popolazione paure e semplificazioni che alterano la realtà e alimentano soluzioni semplicistiche.
È facile oggi cercare di arringare folle e conquistare consenso proponendo soluzioni drastiche e semplicistiche, come la chiusura del polo. Dobbiamo essere consapevoli che non esistono soluzioni semplici a problemi complessi. E francamente sorprende soprattutto il fatto che a farlo sia anche chi, quando ricopriva ruoli istituzionali anche ai massimi livelli, non abbia mai affrontato il tema.
Stiamo lavorando alla creazione di sviluppi alternativi.
Stiamo lavorando alla creazione di un’immagine diversa di Sarroch e del suo territorio: immagine che non piace a coloro che ogni giorno lavorano per distruggerla.
Stiamo intensificando il confronto con il settore industriale, per la salvaguardia del lavoro, ma nel pieno rispetto del territorio, dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini.
Devo riconoscere la preoccupazione sulla tempestiva comunicazione dei disservizi anche negli ultimi giorni, che accentua la necessità di trovare un metodo comunicativo più diretto da parte dell’industria, affinché i cittadini possano essere prontamente informati su ciò che accade negli impianti e che può avere effetti su di loro.
Questo è un tema che è stato affrontato anche nell’ultima commissione ambiente alla quale abbiamo chiesto alla Saras di partecipare.
Il silenzio dell’industria su questi temi ed episodi incentivano il disorientamento dei cittadini, aumentano la preoccupazione della gente e soprattutto incoraggiano la speculazione e l’invettiva contro un territorio che nel corso degli anni ha convissuto in modo maturo e consapevole del rischio con un polo industriale, frutto di una scelta di oltre 60 anni fa.
Per quanto ci riguarda, come maggioranza e come gruppo, continueremo a sforzarci per portare avanti il lavoro già ben avviato in questi anni, che ha come obiettivo sicuramente la tutela della salute e della dignità di tutti, della popolazione e dei lavoratori, ma anche valorizzare la capacità del saper fare che esprime questo territorio, del know-how delle imprese che nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale orbitano in questo polo industriale e del percorso che abbiamo intrapreso con la Rete Territoriale di Sarroch, che coinvolge il Comune di Sarroch, aziende del comparto industriale, le attività commerciali e le cooperative sociali, nella creazione di un tavolo permanente di idee e progetti che restituiscono valore economico, sociale e culturale al territorio.
Così come – nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale – intensificheremo i confronti per garantire gli impegni presi nei confronti di questo territorio che da 60 anni ospita e convive con il polo industriale. Polo industriale che non si limita a creare occupazione per la comunità locale, ma che invece contribuisce in modo rilevante ai budget pubblici della Regione Sardegna.
Questo territorio esige rispetto: rispetto dal polo industriale e rispetto anche da chi cavalca la demagogia da palcoscenico.
Nelle ultime settimane, ho avuto modo di dichiarare alla stampa che nelle scelte e nelle decisioni su situazioni importanti come il procedimento penale a carico dell’industria – dove siamo chiamati a posizionarci – ci si muove con la dovuta cautela. E lo ribadisco anche oggi: per decidere occorre conoscere e capire, non lasciare spazio alle decisioni di pancia come fa chi arringa le folle. Noi amministriamo e questo comporta esercitare una precisa responsabilità.
E così abbiamo fatto anche questa volta, non diversamente dalle altre volte. Abbiamo esaminato la situazione e abbiamo preso la decisione in Giunta di costituirci sin da adesso parte civile nel procedimento in corso quale parte offesa.
Abbiamo ritenuto fosse questa la cosa più corretta da fare per tutelare la posizione della comunità sarrochese già in questa fase preliminare del procedimento, per poter avere accesso fin da subito al fascicolo e avere così tutte le informazioni di prima mano e in tempo reale.”

Tags: sarroch
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