Un compleanno in esercizio provvisorio, con le leggi tutte impugnate, senza voli né traghetti per Pasqua e con l’incubo scioglimento del consiglio regionale sempre più concreto a causa della decadenza della 5 stelle nuorese Alessandra Todde per irregolarità nelle spese elettorali, come deciso dal collegio elettorale della corte d’appello di Cagliari. Poco, pochissimo da festeggiare secondo l’opposizione di centrodestra, nonostante l’ottimismo del presidente del consiglio Piero Comandini che in aula, a sessione di bilancio ufficialmente avviata (quando già si dovrebbe pensare all’assestamento) fa il suo personale bilancio dell’anno appena passato dopo l’insperata vittoria alle regionali del 2024: un anno complicato, ha detto l’ancora segretario dem, caratterizzato da un duro scontro con lo Stato ma che ha mostrato la voglia di cambiare rotta. Infine, la finanziaria con 4 mesi di ritardo e dunque con la spesa completamente bloccata o quasi per la Sardegna: un fatto più tecnico che sostanziale, dice Comandini.
Ma la sintesi di un anno che ha bruciato mai così velocemente la luna di miele con gli elettori, non convince il centrodestra che però, a sua volta, come priorità ha l’autoconservazione della specie e delle poltrone: e dunque alla fine la finanziaria sarà approvata, qualche aggiustamento per tenere tutti contenti e il via libera arriverà prima di Pasqua, così poi ci si potrà dedicare alle meritate vacanze.
Ma il rischio che ci sia davvero lo scioglimento del consiglio continua a incombere in via Roma: ieri la giunta per le elezioni ha detto di voler aspettare la decisione del tribunale per poi dire la sua, ma il vicepresidente di quella giunta, Stefano Tunis, ha detto non solo che la legislatura è politicamente finita ma che già prima dell’estate il consiglio potrebbe essere sciolto e tutti a casa.










