AeroItalia sposta il gate per i voli diretti verso la Sardegna al Terminal 3 (T3) dell’aeroporto di Fiumicino a Roma ed è rivolta social. Per due motivi: perché bisognerà fare letteralmente chilometri a piedi per raggiungerli e perché la compagnia, anche per i voli nazionali e decisamente brevi come quelli fra Roma e la Sardegna, chiede di presentarsi ben due ore prima in aeroporto. L’ennesimo delirio sul fronte trasporti sulla pelle dei sardi, vessati e troppo spesso rassegnati.
La decisione della compagnia ha scatenato un acceso dibattito sui social e tra i cittadini, che vedono nella mossa una nuova manifestazione di quella che definiscono “discontinuità territoriale galoppante”.
Molti passeggeri hanno espresso il loro malcontento. “Sono caduta vittima di questa situazione domenica. Inaccettabile!”, ha scritto Cornelia H. sui social. Altri utenti, come Gabriele A., hanno commentato duramente: “Al T3? Ma sono matti? Non bastava fare chilometri al T1 per avere il diritto di spostarci. Ora anche peggio”. La posizione del gate, infatti, comporta un notevole aumento dei tempi di percorrenza all’interno dell’aeroporto, già complicati dalle lunghe distanze.
In molti, inoltre, hanno criticato la scelta di AeroItalia di chiedere ai passeggeri di presentarsi due ore prima, un ulteriore disagio che si aggiunge alle difficoltà logistiche. “Che pena, sempre peggio”, ha scritto Monica P., commentando con rassegnazione la situazione che sembra non migliorare. Anche Carla Andrea C. ha messo in evidenza un altro aspetto problematico, legato alla gestione dei voli: “Ormai è diventato impossibile cambiare i voli. Se arrivi prima in aeroporto, la risposta è sempre ‘il volo è pieno’, per poi scoprire che ci sono posti liberi”.
Alcuni, come Italo D., hanno giustamente rivolto un duro attacco alla classe politica sarda, accusando i rappresentanti locali di concentrarsi su temi di bilancio e sanità, ma non di risolvere le problematiche legate ai trasporti: “E i politici? Attivi per chiedere voti, assenti per risolvere i problemi dei cittadini”.
In un contesto già segnato dalle difficoltà logistiche legate all’insularità, la protesta contro AeroItalia si inserisce in un quadro più ampio di malcontento verso le politiche dei trasporti e la gestione dei servizi per i sardi. Resta da vedere se la compagnia aerea, che ha fatto sapere come lo spostamento sia indipendente dalla sua volontà, saprà farsi valere e se le istituzioni risponderanno alle richieste di chiarimenti e soprattutto di soluzioni.