Undicimila. In Sardegna è marzo ma sembra agosto: da Pula raccontano che “domenica scorsa la piazza era invasa di continentali come a Pasqua, come a Sant’Efisio”. E adesso sono i dati ufficiali a dare le prime dimostrazioni: sono 11 mila le persone che si sono auto denunciate dopo l’arrivo in Sardegna dal Nord Italia, e dovranno effettuare una quarantena di 14 giorni. In pratica sta accadendo questo: chi è arrivato ha prima girato in buona parte liberamente nelle strade e nelle piazze di Pula, Villasimius, Costa Rei o della Gallura, e ora si è rinchiuso nelle tantissime seconde case.
La notizia è stata confermata dall’Ansa, che ha riportato oggi le parole del direttore generale della Protezione civile Antonio Belloi: “L’appello a tutti è di essere trasparenti, chi dal Nord ha deciso di venire in Sardegna sfruttando le seconde case non deve fare il furbo: ci sono sanzioni penali oltre che pecuniarie”. Sperando dunque che tutti si stiano auto denunciando, l’invito è alla massima prudenza e trasparenza dopo il vero e proprio assalto alle villette costiere della sardegna da chi è andato in “fuga” dalle prime zone rosse, Lombardia su tutte.
Ieri la sindaca di Pula Carla Medau aveva denunciato la situazione allarmante in una lettera a Solinas, parlando di “presenze del tutto anomale nelle villette di Santa Margherita da circa due settimane”. Oggi il sindaco di Villasimius su Casteddu Online ha usato toni forti per denunciare la situazione, parlando di un migliaio di arrivi solo a Villasimius: “Sono incavolato nero”, aggiunge il primo cittadino Gianluca Dessì, “se questo esodo l’avessimo fatto noi. Ci avrebbero tirato le bombe e invece loro tranquillamente ne hanno approfittato per svernare qui. Alla regione chiediamo di rafforzare le misure sanitarie e stanziare soldi per il fondo unico, senza risorse si rischia la debacle. Qui ci sono 4 mila lavoratori e senza la stagione non si sa cosa può succedere”.










