Si è ripreso il ruolo di capo dell’opposizione in consiglio regionale e, dopo mesi di silenzio, l’ex sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, che proprio nella sua città ha perso le elezioni contro Alessandra Todde, interviene per la seconda volta in pochi giorni sui social per contestare l’operato della giunta regionale guidata dalla sua rivale politica che gli ha soffiato il posto a Villa Devoto per una manciata di voti, quelli dei cagliaritani che a Truzzu, fra le altre cose, non hanno perdonato gli odiatissimi cantieri.
Nel mirino social di Truzzu, che ha contestato a Todde “il nulla fatto in sei mesi”, questa volta è il problema dei problemi, irrisolto e forse irrisolvibile da anni: la sanità. Con la premessa che proprio durante la legislatura del centrodestra di Truzzu e Solinas i problemi si sono acuiti e cronicizzati, anche ma non solo a causa della pandemia. Ed ecco cosa scrive Truzzu.
“Tre riflessioni sul disegno di legge Todde di riforma della Sanità:
1. NON RISOLVERÀ I PROBLEMI DEI CITTADINI
Nulla propone sulla carenza di personale, sul collasso della sanità territoriale, sulle liste d’attesa e sui Pronto Soccorso.
2. NON RIFORMA NULLA
L’assetto istituzionale della sanità sarda rimane sostanzialmente invariato. Unica novità il commissariamento dei direttori generali. Come se la responsabilità del disastro fosse solo in capo a loro. Tra l’altro, siccome la presidente Todde l’ha presentata come un “commissariamento delle Asl, delle Aou e dell’Arnas Brotzu”, immagino che i direttori generali non avranno difficoltà a far valere le loro ragioni in tribunale. E i sardi pagheranno.
3. UNICO E DICHIARATO OBIETTIVO:
COMMISSARIARE I DIRETTORI GENERALI
Il risultato concreto sarà quello di commissariare l’assessore Bartolazzi. Già bocciato anche dal centrosinistra”.
Proprio nell’ultima giunta regionale è arrivato il via libera al commissariamento delle Asl. Una decisione non gradita anche da alcuni partiti all’interno della coalizione di Todde, che sulla sanità – da sempre il più grande serbatoio di potere e denaro – sono pronti a mettere condizioni e paletti.