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Sardegna, la protesta di aspiranti docenti e precari sardi: “Chiediamo di riaprire la Terza Fascia”

di Redazione Cagliari Online
20 Aprile 2020
in Cronaca

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Scuole e università chiuse in tutta Italia, il ministro: “Decisione ufficiale nelle prossime ore”

Claudia Fiorbelli, è la rappresentante della Regione Sardegna del Gruppo “Uniti per la Riapertura della Terza Fascia, per aggiornamenti e nuovi inserimenti“, un gruppo di neolaureati aspiranti docenti e precari che si stanno battendo per un unico obiettivo: la riapertura delle graduatorie di terza fascia nel 2020 per i nuovi inserimenti e per gli aggiornamenti. Pubblichiamo il suo intervento sulla nostra rubrica l’Angolo dei Lettori.

“Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2019 del DL 29 ottobre 2019 n. 126, le graduatorie di istituto, mediante le quali vengono assegnate ogni anno le cattedre rimanenti ai supplenti, dovevano aggiornarsi in questa primavera-estate 2020.  Con il Decreto Scuola approvato dal C. M. il 06/04/2020, la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha dichiarato in una conferenza stampa a reti unificate di scusarsi perché, data l’emergenza sanitaria Covid-19, il ministero non era in grado di provvedere telematicamente alla digitalizzazione della gran mole di documentazioni per gli aggiornamenti e gli inserimenti in terza fascia previsti per il 2020.

Il tutto invitando i docenti ad autoformarsi per utilizzare le piattaforme online, in modo da garantire con i propri mezzi a disposizione il Servizio di Didattica a Distanza. E proprio questo è stato fatto, ma con un infelice ringraziamento: un altro anno di precariato senza tutele, costretti ad inoltrare le messe a disposizione e a non poter aggiornare il punteggio per chi è già inserito o a non poter modificare la provincia.

La protesta di docenti precari e neolaureati: “Riapertura della Terza Fascia: lottiamo uniti per i nostri diritti!

Vediamo i nostri diritti, quelli inviolabili della nostra Costituzione, disconosciuti. Per questo citiamo gli articoli 4 e 5 della nostra Costituzione: Articolo 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”.   Articolo 35: “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori…”.

Infatti, il precedente decreto scuola recita: “In occasione dell’aggiornamento previsto nell’anno scolastico 2019-2020, l’inserimento nella terza fascia delle graduatorie per posto comune nella scuola secondaria è riservato ai soggetti precedentemente inseriti nella medesima terza fascia, nonché ai soggetti in possesso dei titoli di cui all’articolo 5, commi 1, lettera b), e 2, lettera b), del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59 per i nuovi inserimenti”.

Ora che i nostri diritti sono stati negati, siamo pronti per lottare a dimostrazione del fatto che, se lasciamo in mano del silenzio la nostra causa, rischiamo di fare il gioco di chi ci vuole schiavi e senza alcuna dignità.

Ci siamo stancati. Abbiamo deciso che è giunta l’ora di scendere in campo, uniti, e far sentire la nostra voce anche senza l’appoggio di rappresentanti politici o dei sindacati. Siamo decine di migliaia, vogliamo lottare. Siamo docenti terza fascia precari, ragazzi e ragazze, padri e madri di famiglia che amano questa professione e vogliono lavorare. Io mi sono laureata in Storia e informazione nel 2016, dopo solo un anno ho conseguito la laurea Magistrale in Storia e società, nel novembre 2019 ho conseguito la laurea Magistrale in Filologie e Letterature classiche e moderne, raggiunti i 24 CFU ai fini dell’apertura della graduatoria 2019-2020.

Per anni abbiamo dovuto subire scelte scellerate a causa di una instabilità di governo che va avanti da anni e cambia le carte in tavola ad ogni mandato. Per anni abbiamo dovuto abbassare la testa e rincorrere le nuove direttive dei vari governi. Siamo stanchi! Ora basta!

In italia, l’insegnamento è un mestiere sottopagato con una considerazione molto bassa, provocato dalla struttura burocratica soffocante e non meritocratica che imbriglia anche le migliori intenzioni. Spesso le mortifica.

Se i docenti non gettano la spugna, è per la vocazione che nutrono e le soddisfazioni che ricevono dai ragazzi. Non siamo marionette, siamo persone appassionate che combattono per realizzare i propri sogni e ambizioni.

“Il ministro vuole che i docenti debbano svolgere la didattica a distanza obbligatoriamente, mediante una trasformazione del modo di insegnare, noi dovremmo adeguarci e voi no? Ma non doveva essere l’era della digitalizzazione?”.

Chiediamo di riaprire le graduatorie 2019-2020 come previsto dal precedente decreto ed elaborarle attraverso procedura Sidi e in forma telematica. Per i nuovi inserimenti possono essere valutate diverse soluzioni, ad esempio il riconoscimento SPID o tramite webcam.

Il disconoscimento dei nostri diritti è ingiustificato in quanto non si comprende la ragione effettiva che porta alla realizzazione dei concorsi nonostante l’emergenza sanitaria, e il rifiuto di aprire le graduatorie, dato che non è previsto nessun assembramento di persone e potrebbe essere gestito totalmente in modalità telematica.

Rammentiamo che questa è l’era della digitalizzazione. Una tecnologia che fa passi da gigante. Pertanto, è opportuno adeguarsi e aggiornarsi al fine di non rimanere indietro con il rischio di creare ancora più disoccupazione che, per un paese emancipato come il nostro, è imbarazzante.

Ci chiediamo se questo governo abbia realmente preso in considerazione le nostre richieste!

Gli studenti hanno il diritto di sognare un futuro!

I neolaureati hanno il diritto di essere inseriti in graduatoria dopo anni di studio, altrimenti non lamentatevi se le menti migliori lasciano l’Italia!

Chi ha una famiglia ha diritto di chiedere l’avvicinamento e il cambio provincia per poter stare vicino ai propri cari!

Noi difendiamo i nostri diritti e non ci arrenderemo se il governo non farà un passo indietro”.

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