Provate ad andare a Milano, magari per una visita medica urgente, neanche per farvi un sacrosanto e legittimo giro di shopping. Provateci, anche con due o più settimane di anticipo. Magari riuscirete a partire, ma sicuramente non a tornare, sicuramente non in giornata e sicuramente neanche al mattino successivo. Lo scalo di Linate è quello messo peggio, ma lo stesso vale per Roma e non parliamo delle altre città dove le low cost dilagano con prezzi che sembrano quelli di voli superlusso.
La Sardegna, per quanto gli spostamenti non siano mai stati facili anzi tutt’altro, sta vivendo dal punto di vista dei trasporti la sua stagione peggiore in assoluto, senza precedenti e probabilmente senza speranze. Alla faccia delle chiacchiere inutili sulla insularità in costituzione e sulla difesa della sardità e sulla intoccabile autonomia, il vero oltraggio ai sardi lo fa la Sardegna, impedendo loro di muoversi e spostarsi come fanno tutti i cittadini italiani, e come è loro diritto farlo.
La politica regionale in questi anni ha seppellito e distrutto tutto quello, poco o tanto, fatto in passato: improvvisazione, incapacità, dilettantismo hanno distrutto il sistema di collegamenti col resto d’Italia e la continuità territoriale, nel disinteresse generale e nell’incredibile silenzio e indifferenza dei cittadini, ormai anestetizzati.
La Sardegna è tornata indietro di decenni, e non è detto che sia finita. Quanto ancora in basso di dovrà scendere prima di iniziare a scavare?











