L’anno scorso è stato intercettato in Sardegna il 28% della droga – quasi tutta marijuana – sequestrato in tutta Italia: ben 23,7 tonnellate, in un numero crescente (dal 2011, con un calo durante la pandemia) di operazioni antidroga condotte nell’isola. Una quantità abnorme, che equivale a quasi due tonnellate di stupefacenti ogni 100 mila residenti fra i 15 e i 74 anni, un inquietante record nazionale.
Il numero di piante di cannabis sequestrate nell’isola è un altro record nazionale: oltre 90 mila, il 30% del totale, numero che si traduce in circa 7.500 piante ogni 100 mila residenti fra i 15 e i 74 anni.
I dati, contenuti nella Relazione annuale al parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia presentata lo scorso giugno dal Dipartimento Politiche Antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri, concorrono a spiegare perché il 26 luglio scorso a Cagliari la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese abbia annunciato l’imminente apertura in Sardegna di una sezione della Dia, la Direzione investigativa antimafia. A ottobre dovrebbe essere operativa a Cagliari, in un edificio in allestimento al porto, al Molo Ichnusa.












