“Oggi i contagi sono diminuiti, 301. Ieri erano 400 e con il trend che è in salita è chiaro che rischiamo di passare in zona arancione”. A dirlo, contattato da Casteddu Online, è l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. I dati delle ultime 24 ore mostrano un’inversione di tendenza, ma la “guardia non va abbassata”. Un trend in salita, infatti, se confermato ,”si porta dietro anche il trend legato ai posti letto nelle strutture, sia di degenza ordinaria che di terapia intensiva”. E non c’è solo l’indice Rt, “ma ventuno indicatori. È il loro assemblaggio che ci dà il risultato. Per ora non dovremmo ancora esserci”, nota Nieddu, “ma i numeri in crescita tengono sempre in allarme. Il rischio c’è, bisogna fare in modo di abbattere la curva dei contagi per non entrare nella zona arancione”. Non sarà, comunque, questione di ore o di pochi giorni.: “Bisogna rivalutare tutto in un certo lasso di tempo. Ci stavamo assestando sopra 400 contagi giornalieri, prima erano trecento. È chiaro che se si assesta o sale a cinquecento inizio a preoccuparmi”, conclude Nieddu.
E cosa cambierebbe se, con i dati e gli indicatori vari in aumento, la Sardegna dovesse passare da “gialla” ad “arancione?”. Restrizioni maggiori assicurate: vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità e bar e ristoranti chiusi 7 giorni su 7, con l’asporto consentito sino alle 22 e la consegna a domicilio a qualunque ora. Più tutti gli altri divieti, chiusure e limitazioni già esistenti: centri commerciali chiusi nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione di farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole, mezzi pubblici pieni per metà ad eccezione di quelli dedicati al trasporto scolastico, stop a sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie, così come piscine, palestre, teatri, cinema, musei e mostre. Con la didattica a distanza alle superiori e quella in presenza nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie. Università chiuse e centri sportivi aperti, infine. Questo lo scenario, che potrebbe essere confermato se i contagi non scenderanno o aumenteranno. Zona gialla assicurata, invece, se il trend diminuirà.










