Fibromialgia in Sardegna, se ne parla già da tempo e le discussioni sono aumentate soprattutto negli ultimi anni. L’Isola, però, continua a non riconoscerla come malattia. Altre regioni italiane sono già “avanti”, qui c’è ancora il freno a mano tirato. Gregorio Ibba, medico di 69 anni, è specialista di Reumatologia ed ex docente alla facoltà di Medicina di Cagliari: “La comunità scientifica internazionale si è data molto da fare, ha portato nell’ultimo ventennio a una buona conoscenza delle basi patologiche della malattia, ormai riconosciuta come tale quasi dappertutto”. Ecco, è quel “quasi” che stona: “In alcune regioni italiane è stata inserita nei Lea, in Sardegna no”, osserva Ibba. “Si potranno fare passi avanti solo se continueremo a parlare di fibromialgia facendo incontri e riunioni”.
Oltreoceano, in America, “la fibromialgia è riconosciuta come malattia invalidante, i cittadini che ne soffrono possono accedere a una pensione, in Italia non ancora. La sofferenza è in una percentuale superiore a quella delle persone colpite dall’artrite reumatoide”, afferma lo specialista, “è un’invalidità più sentita che vista, spesso non ci sono elementi che ne dimostrino tutta la gravità. Se i livelli di dolore sono alti, tali da non consentire di lavorare, è giusto che venga riconosciuta una pensione di invalidità”











