Ovvio, il mare è inarrivabile. Ma solo quello non basta più. E così, quello che non è riuscita a fare la politica regionale sul fronte dei trasporti, cari come mai prima, lo hanno fatto i turisti. Che, stufi di essere letteralmente spennati per viaggio, servizi spesso precari, auto a noleggio da milionari, hanno giustamente deciso di mollare l’isola e guardare altrove, facendo crollare i prezzi di traghetti e aerei. Armatori e compagnie, che fanno il bello e cattivo tempo e tengono in ostaggio un’intera, silente e rassegnata isola, offrono ora viaggi last minute alla metà del prezzo inizialmente previsto, facendo infuriare chi il biglietto l’ha preso già da settimane e provando a raccattare turisti con offerte all inclusive.
Un segnale pericoloso, che va immediatamente contrastato con giuste contromisure, e speriamo per soluzioni definitive. Una sonora lezione a chi pensa di spennare i turisti sin dal primo momento in cui mettono piede in traghetto per una vacanza che spesso è molto al di sotto delle aspettative e non giustifica i soldi spesi.
E dunque, se un biglietto per 4 persone e auto da Civitavecchia a Olbia a giugno costava l’incredibile, inaccettabile e vergognosa cifra di 1200 euro, per intenderci quanto una crociera nel Mediterraneo per 7 giorni tutto compreso, oggi ne costa 700, quasi la metà. Stesso copione sulla Livorno-Olbia (da 890 a 540 euro), sulla Genova-Porto Torres (da 1251 a 719). Addirittura 632 euro in meno sulla Genova-Olbia, da 1360 a 727 euro.
Che sia più economico andare a New York che volare da e per l’isola in estate e nelle feste comandate non è un mistero per nessuno. Ma in questi giorni anche i prezzi degli aerei si sono leggermente abbassati, garantendo lo spostamento per 4 fra i 400 e i 700 euro, prezzi comunque altissimi, lievitati a giugno fino a 850 euro.











