Secondo gli inquirenti erano a capo di un giro di baby prostitute che, dalla Sardegna, si stava allargando a diverse regioni d’Italia, procurandosi i clienti con inserzioni sui siti di annunci a luci rosse, quelli utilizzati da chi sceglie di prostituirsi in appartamento, e poi organizzavano gli incontri, incassando gran parte del denaro guadagnato e consegnando alle ragazzine pochi euro. Questa la ricostruzione fatta dagli agenti del commissariato di Olbia che hanno arrestato una 18enne e un 20enne che, secondo le accuse, avevano messo su un fiorente giro a luci rosse. I due sono in carcere, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Cagliari, Roberto Cau su richiesta della direzione distrettuale antimafia di Cagliari, con le accuse di favoreggiamento sfruttamento e induzione alla prostituzione. Minorenni ma anche maggiorenni, le ragazze venivano contattate sui social network e invitate a entrare nel giro con la promessa di facili guadagni, non si sa ancora se venissero usate minacce o costrizioni. Per il 12 gennaio è fissato l’incidente probatorio in cui sarà sentita una delle ragazze coinvolte. I due sono in carcere a Firenze.











