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Santissima Trinità, si va verso la sicurezza: più controlli e chiusura di accessi e varchi usati dai drogati. Abbiamo intervistato la dottoressa Maria Teresa Orano, da non più di sette mesi, direttore sanitario del Santissima Trinità, per constatare come si stesse cercando di risolvere il problema delle persone che si drogano all’interno del nosocomio. Siccome è un problema di sicurezza per tanti cittadini che si recano in quell’ospedale per chiedere prestazioni sanitarie o per visitare parenti, è meglio che si conoscano quali provvedimenti ha preso la direzione per arginare e quindi far scomparire il problema.
Dobbiamo anche dire che da quando ha preso le redini la dottoressa Orano al Santissima Trinità ha ripreso a funzionare la risonanza magnetica e ha riaperto la Tac di radiologia. Ora si sta tentando di risolvere soprattutto il problema spinoso delle persone che si drogano all’interno dell’ospedale che non è facilmente controllabile perche i vari reparti sono dislocati in edifici separati e la zona da controllare e molto vasta.
Dottoressa Orano, da quanto tempo è direttore Sanitario del Ss. Trinità?
Esattamente dal 12 marzo di quest’anno, io sono direttore vincitrice di selezione pubblica dell’ospedale Binaghi e mi è stato dato l’interim con il Santissima Trinità
Lei sapeva che al Santissima Trinità alcune persone si drogavano?
Si, leggo i giornali e le interviste per cui sapevo che c’erano state molti riunioni in questura e prefettura perché c’era un problema di fondo che si stava cercando di affrontare.
Lei appena entrata, quando ha preso le redini e il comando cosa ha deciso di fare?
Mi son fatta raccontare tutto, che era una cosa prioritaria, per sapere quali fossero le decisioni prese a livello più alto. Dopo abbiamo cercato di chiudere tutte quelle aperture dove per tanto tempo hanno trovato ricovero e dormito delle persone che facevano uso di stupefacenti, in modo tale che non potessero più entrare. Stiamo chiudendo tutto quello che troviamo perché comunque continuano a entrare, ho incrementato i controlli diurni perché il problema non esiste solo di notte. Stiamo facendo soprattutto una ricognizione delle porte di tutti i reparti e servizi in modo tale che questi possano essere chiusi durante le ore notturne mentre durante il giorno c’è il via vai per tante motivazioni compresi i parenti delle persone ricoverate e chi si reca ad eseguire prestazioni. Ma durante la notte sono convinta che debbano essere chiuse le porte e chi voglia entrare debba essere riconosciuto.
Quindi ultimamente non si sono verificati altri casi?
Ci sono state delle situazioni un po’ così come nel pronto soccorso ma sappiamo che questi sono dei front office, però è stato risolto tutto grazie all’intervento della guardia armata che abbiamo sia lì sia in Psichiatria ovviamente per altre motivazioni.
Quindi c’è un vigilante al pronto soccorso?
Soprattutto la notte abbiamo tentato soprattutto la chiusura del cancelli in via Timavo perché quella strada si trova in condizione un po’ particolare. Ho dato disposizione che vengano chiusi dalle 19 e nei giorni festivi in modo tale che chi entri anche durante la notte anche in reperibilità o chi si dovesse recare al pronto soccorso avrà a disposizione una sola uscita. Però invertirò l’attuale entrata del Santissima Trinità che ha un cartello dove c’è divieto di uscita per cui adesso non si poteva uscire ma cambieremo quello in modo tale che si esca anche dove c’è la guardia.
Ci può dire il numero dei posti letto dell’Ospedale Ss. Trinità?
In totale abbiamo 375 posti letto come da bilancio 2014
Lei può dare un’assicurazione alle persone che si rechino all’ospedale che entro poco tempo ci sarà la sicurezza?
Stiamo facendo di tutto affinché si possa dare tranquillità non solo alle persone ma anche agli stessi nostri dipendenti che a causa dei reparti staccati tra loro nelle ore notturne si recano da un padiglione all’altro.
L’attacco di Striscia la notizia come lo ha preso?
Diciamo che l’intervista che mi è stata fatta era decisamente più lunga e dove dicevo altre cose tra cui quelle che sto dicendo anche adesso cioè che il contesto dell’ospedale è socialmente particolare, che è fatto a padiglioni per cui tutto può essere controllato con difficoltà: è stata data invece molto importanza a filmati precedenti di un bel po’ di mesi fa.