Il giovane ha esposto il suo caso anche alla Procura, “voglio rendere pubblico quanto accade per stimolare un dibattito pubblico su: accesso tempestivo alle cure d’urgenza per i diabetici e i pazienti a rischio di sepsi; rispetto e tutela della dignità del paziente nei pronto soccorso”.
Una lunga storia sanitaria che va avanti da quando il giovane era solo un bambino e gli era stato diagnosticato il diabete. Ora “sono affetto da diabete mellito complicato da gastroparesi neuropatia periferica e autonomica, microangiopatia, asma bronchiale e anche altri problemi. Questa condizione rende estremamente difficile controllare la glicemia e aumenta il rischio di infezioni gravi, sepsi e complicanze improvvise. Negli ultimi mesi ho sviluppato ascessi multipli in vari denti con infezioni che si stanno diffondendo nei tessuti circostanti. Ho avuto anche episodi di ipoglicemia severa, tra cui uno documentato con glicemia a 20 mg/dl e perdita di coscienza. Nonostante la mia fragilità clinica e la gravità dei sintomi, mi sono trovato più volte a non ricevere la necessaria assistenza di urgenza” spiega M.P.
Solo grazie a un incontro fortuito con una neurologa di reparto, che ha ascoltato la mia storia e ha ritenuto la situazione potenzialmente grave, ho ottenuto finalmente una visita, una risonanza magnetica e indicazioni terapeutiche più adeguate. Questa specialista mi ha anche consigliato di cambiare diabetologo e valutare l’uso di un microinfusore insulinico, ritenuto da più professionisti fondamentale per il mio caso”. Per una serie di fatti che verranno esaminati dalle autorità di competenza, il giovane non è ancora riuscito a ottenere una visita specialistica che possa convertire la terapia. “Il 23 settembre 2025 la mia dentista ha valutato la situazione della bocca come potenzialmente pericolosa, con rischio di sepsi, e mi ha inviato d’urgenza in Pronto Soccorso.
Nei giorni precedenti avevo avuto febbre alta, lingua gonfia con afte (al punto da non sentirla più), gonfiore esteso fino agli occhi e uno stato generale di grave malessere”. Ma anche in questo caso, niente da fare: “Dopo 5 ore di attesa sono andato via, demoralizzato, ho lasciato l’ospedale senza ricevere le cure di cui avevo urgente bisogno, con il rischio concreto di peggioramento e complicanze gravi”.












