È l’immenso Edoardo Bennato ad aprire la terza serata del Festival di Sanremo 2025. L’occasione è la presentazione del documentario – in onda il prossimo 19 febbraio su Rai 1-sulla carriera del cantautore partenopeo, che per la prima sale sul palco dell’Ariston cantando il successo del 1980 “Sono solo canzonette”. Profetico (come sempre) e con una stile e una poesia nello stare sul palco che, dopo 50 anni di carriera, ha ancora da insegnare a molti.
Ad affiancare Carlo Conti un trio tutto al femminile: Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa. A spiccare è proprio la bionda comica (con papà sardo), che colora lo show di ironia e un pizzico di brio. E riesce pure a sposare Simon Le Bon (con tanto di bacio). Ha anche modo di prendere in giro il mondo del monologhi e non solo: “Non canterò, non ballerò e soprattutto non devolverò il mio cachet in beneficenza”, ironizza, con riferimenti non troppo velati. E quando Conti le dice che no, niente monologhi, le replica: “Ma dai, almeno una bella lettera alla me bambina, alla me nonna, alla me chihuahua, fidati! Funziona”, la Chiara Ferragni sanremese torna alla memoria prepotente.
Miriam Leone, sempre bellissima, non viene valorizzata pienamente dagli abiti scelti e preferisce restare nel ruolo senza strafare, senza dire qualcosa che possa risultare di troppo, rimarcando il ruolo di valletta più che di co- conduttrice. Peccato. Stessa sorte per l’esplosiva Elettra Lamborghini, simpatica e spiritosa ma in questa occasione più “sottotono”, probabilmente per l’emozione e i ritmi serrati di una trasmissione così istituzionale.
Super ospiti della serata i Duran Duran, all’Ariston dopo la storia partecipazione del 1985, che con più di mezz’ora di show regalano un mini concerto anni ‘80. L’Ariston balla e si diverte sulle note di grandi successi come “Wild Boys” e dopo un medley dei loro brano più amati chiudono a sorpresa la performance con una cover di “Psycho killer” dei Talking Heads. Sul palco assieme a loro, come si vociferava nelle scorse ore, la bassista dei Maneskin Victoria De Angelis.
Sul palco sale anche il più giovane conoscitore e appassionato del Festival: Samuele Parodi, 11 anni, che non solo risponde alle domande sulla storia della kermesse ma ha anche l’onore di presentare Massimo Ranieri. “So chi condurrà il Festival il prossimo anno”, commenta divertito Conti. Toccante il momento dedicato al Teatro Patologico, spiegato dal fondatore Dario D’Ambrosi ”Siamo un luogo magico perché aiutiamo e salviamo tantissimi ragazzi e così diamo speranza a milioni di famiglie, perché quando sta bene un ragazzo disabile stanno bene mamme, papà, fratelli, nonni, condomini, quartieri. È da qui che dobbiamo partire per migliorare la nostra società”. L’arte può essere salvezza. Sempre.
Premio alla carriera a Iva Zanicchi, commossa e divertita, che canta i suoi successi nel luogo in cui ha trionfato tre volte. Dopo la semifinale, le giurie sono chiamate a decretare il vincitore delle Nuove Proposte e, senza sorpresa, la spunta Settembre con il brano “Vertebre”.
Clara
Clara è brava, ci prova, ma è il brano che non è abbastanza forte come “Diamanti grezzi”.
Brunori Sas
Il brano cresce con gli ascolti, e probabilmente anche nel cuore del pubblico.
Sarah Toscano
Giovane e fresca, ma il brano è veramente debole. Si rifarà
Massimo Ranieri
Classe e sicurezza innata per un artista che non ha bisogno di conferme. Brano sottovalutato.
Joan Thiele
Originale e con un suo mondo da raccontare. Da ascoltare più volte.
Shablo feat. Joshua, Gue Pequeno e Tormento
Lo stile c’è, l’intenzione pure. Portano se stessi, ma il grano proprio non convince
Noemi
Anche Noemi cresce con gli ascolti per un brano più raffinato rispetto ad altri presentati in passato. Lo canta bene e la rappresenta pienamente.
Olly
Olly ha già vinto per come il brano sta fa facendo strage di cuore fra le più giovani. Romanticismo che, sul palco dell’Ariston, funziona sempre.
Coma_Cose
La loro “Cuoricini” sembra scritta per entrare in testa e non uscirne più. È il tormentone di questo Festival. Ma attenzione: non è così “leggera” come sembra: alla base c’è l’incapacità di comunicare in una società sempre più presa dal postare foto e mettere “cuoricini” ai post online invece di guardarsi negli occhi.
Modà
Altra quota romantica “alla Modà” che piacerà sempre più ai fan della band..
Tony Effe
Stavolta i tatuaggi li mostra. Camicia aperta in un look total black, il rapper romano mostra la sua fisicità. I continui riferimenti al Maestro Califano, però, anche no. Non siamo sicuri gradirebbe
Irama
È partito in sordina, ma anche il suo brano potrebbe sorprendere nella classifica finale grazie alla sua fan base.
Francesco Gabbani
Il brano è sì meno d’impatto rispetto agli altri presentati in passato, ma era questo l’intento. Fare un passo indietro, togliete, per trasmettere l’essenza del messaggio della canzone. E ci riesce.
Gaia
Altro tormentone per Gaia, che dopo l’estiva “Sesso e samba” con Tony Effe porta in gara un brano che sa benissimo non è tra papabili per la vittoria ma soddisfa la voglia di leggerezza di molti.
I preferiti della terza serata
La giuria delle radio e il televoto hanno decretato i 5 preferiti della terza serata:
Coma_cose
Brunori Sas
Irama
Olly
Francesco Gabbani