Si svolgerà come ogni edizione tra fine giugno e i primi giorni di luglio,
per Sa Battalla verrà riproposto, come un grande set cinematografico, lo scontro campale tra l’esercito sardo e aragonese. Fanti, cavalieri, arcieri in abiti storici medievali si affronteranno ricostruendo l’evento storico che precederà l’assalto al castello. Nei giorni precedenti, accampamenti medievali, cortei storici, convegni, concerti, rappresentazioni teatrali e tanto altro arricchiranno la XIV Rievocazione storica.
“Nonostante la sconfitta, la battaglia di Sanluri ha rappresentato, e rappresenta, per tutti i Sardi una fonte inesauribile di identità storica e culturale” ha sottolineato più volte il sindaco Alberto Urpi. Un appuntamento con la storia, la rappresentazione più realistica che viene messa in scena in tutta l’Isola ed è un grande motivo di incontro con la storia e la cultura in modo tale che la memoria non venga accantonata bensì tenuta sempre viva in ricordo, soprattutto, della forza e dello spirito di un popolo che sacrificò la propria vita per difendere identità e confini.
È una torrida alba quella del 30 giugno 1409. In località Su Bruncu l’esercito sardo guidato da Guglielmo di Norbona attende da una colle l’arrivo di quello aragonese che, giungendo da Cagliari, costeggia il vicino fiume Mannu. Eccolo all’orizzonte con in testa Martino Il giovane, erede della Corona d’Aragona. Gli emissari dei due eserciti si incontrano, discutono ma non si accordano. Partono le prime frecce incendiarie. Una leggere brezza si porta dietro l’odore del fumo, si solleva la polvere dagli zoccoli dei cavalli al galoppo per il primo scontro. “Sa Battalla è iniziata”.
Vincerà Martino, la sconfitta di Sanluri decreterà il tramonto del Giudicato d’Arborea e la perdita dell’indipendenza del Popolo sardo. “Con Sa Battalla vogliamo mantenere vivo il ricordo del sacrificio di tanti sardi alla ricerca dell’autodeterminazione e della libertà”.













