Sanità disastro in Sardegna, interventi rinviati e contagi del virus in ospedale: “Bloccati a letto o costretti a fare raccolte fondi”

C’è chi ha una gamba distrutta e, dopo essersi preso il Covid all’ospedale, attende da 6 mesi che gli levino un tutore, e chi si è visto tagliare l’invalidità e campa con 800 euro al mese. Le storie di Alberto Stocchino di Selargius, “immobile tra dolori lancinanti, caldo e tante medicine”, e di Ornella Collu di Quartu, “non possiamo più nemmeno pagare le bollette, aiutateci”


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Le mille sfaccettature horror della sanità in Sardegna, sempre più disastrosa, portano a scoprire anche casi di pensionati, malati, senza più la pensione di invalidità e giovani lavoratori che, da mesi, attendono di poter tornare a camminare. E i miracoli, a quanto pare, non appartengono a questo mondo, perchè più si scava e si scrive e più emergono storie dove il limite della disperazione è già stato superato. Quella di Alberto Stocchino, 46enne di Selargius, è uno di quei casi che supera l’irrealtà ma che, purtroppo, è totalmente reale: “Il 31 gennaio ho avuto un brutto incidente con la moto, in viale Sant’Avendrace a Cagliari. Per colpa della ghiaia di un cantiere sono scivolato, ho sbattuto contro una macchina parcheggiata e sono stato travolto dalla moto”. Portato al Brotzu, dolorante e con la gamba sinistra distrutta, il suo calvario è stato, per così dire, impreziosito da una follia sanitaria dietro l’altra: “Sono rimasto ricoverato 25 giorni ma non sono stato operato perchè, proprio nel mio reparto, c’erano stati dei casi Covid e, anch’io, ero risultato positivo. Mi hanno trasferito in un altro reparto e, solo il 7 marzo, al Santissima Trinità, mi hanno operato. Da quel giorno attendo che mi tolgano il tutore alla gamba sinistra”, racconta Stocchino, mentre boccheggia stremato dall’afa nel letto della sua abitazione a Selargius, con il ventilatore che spara tanta aria, quasi tutta calda: “Un inferno, lungo purtroppo sei mesi. Il 22 giugno mi avrebbero dovuto finalmente liberare la gamba, invece è saltato tutto all’ultimo. Domani dovrò ricontattare l’ospedale, incrocio tutte le dita che ho”.
A Quartu non va meglio, e dalla terza città della Sardegna arriva un’altra storia di sanità molto puntuale nell’abbassare le percentuali di invalidità e, in parallelo, anche le pensioni. Ornella Collu prende “meno di trecento euro di pensione di invalidità. Avremmo bisogno di un aiuto economico, mio marito è un trapiantato di rene di punto in bianco gli hanno tolto l’invalidità. Ci rimane una pensione minima dalla quale dobbiamo pagare una finanziaria di 400 euro”. La donna, contattata dalla nostra redazione, precisa che, “tolta la finanziaria mensile, legata a dei lavori che stiamo facendo a casa, viviamo in due con ottocento euro al mese e abbiamo tutte le bollette scadute. Stiamo pagando solo Enel, se è possibile chiedo cortesemente una raccolta fondi per aiutarci, grazie mille: il mio numero è +393899722096”.


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