Caos nella sanità sarda senza fine. I medici non ci sono più, chiude il pronto soccorso dell’ospedale di Isili. Una realtà che forniva supporto a una larga fetta di sardi finisce ko, e l’Asl prova a metterci una pezza: “L’assistenza sarà comunque garantita agli abitanti del territorio dalla guardia medica, dal servizio 118 e dall’elisoccorso. Nonostante l’impegno profuso nell’arco di tutto l’anno e il piano messo in essere dalla direzione della Asl di Cagliari per tenere aperto il pronto soccorso di Isili sulle 12 ore, la Direzione comunica che attualmente i dirigenti medici in servizio non potranno garantire i turni nei prossimi giorni, in quanto uno dei due è assente per malattia mentre l’altro è stato trasferito in altra struttura a seguito di ordinanza del giudice del lavoro del Tribunale di Cagliari”. Tutto gambe all’aria e la vera assurdità, comunicato Asl a parte, è che non siano stati trovati altri dottori disponibili a lavorare a Isili, nel cuore del Medio Campidano, non certo nel terzo mondo. E tutti i tentativi di reperire personale sono naufragati, come ammette la stessa Asl: “Ben consapevoli della situazione di sovraffollamento del periodo estivo, e con il precipuo intento di garantire l’assistenza ai cittadini e le attività di emergenza – urgenza sul territorio, l’azienda ha pertanto intrapreso in questi mesi tutte le strade percorribili per trovare soluzioni efficienti e scongiurare l’interruzione del servizio di pronto soccorso. Tra queste, ha fatto ricorso alle prestazioni aggiuntive con i dirigenti medici del Ss. Trinità e del Brotzu, già oberati di lavoro per il notevole afflusso di pazienti, e ha inoltrato richiesta urgente di fabbisogno di personale sanitario da assegnare al pronto soccorso ad Ares Sardegna. Al fine quindi di dare una risposta adeguata alle richieste dei cittadini, la direzione della Asl di Cagliari, nelle more del rientro in servizio del personale dedicato alla struttura e di una rivalutazione da parte del giudice del lavoro, a seguito di ricorso della Asl di Cagliari, per scongiurare l’interruzione di pubblico servizio, ha allertato l’Areus e gli altri pronti soccorso per garantire il sistema di emergenza-urgenza agli abitanti del territorio”.
Furioso il sindaco di Isili, Luca Pilia: “È un’assurdità lasciare un territorio dell’interno, disagiato, scoperto, senza un servizio fondamentale come il pronto soccorso non può essere tollerato. È da tempo che denuncio la grave situazione in cui versa il pronto soccorso. Appelli che non hanno sortito effetti. Ora ci ritroviamo senza pronto soccorso, in una situazione che già prima era critica. Occorre intervenire immediatamente : ripristinare la piena funzionalità del nostro pronto soccorso. Ho informato tutti i colleghi sindaci del territorio, serve un supporto politico deciso per ottenere ciò che questo territorio richiede da tempo: che i diritti fondamentali dei cittadini siano garantiti una volta per tutte”.










