San Sperate in lutto, la festa del Santo patrono in tono minore per rispetto verso Francesca e i suoi familiari: intanto proseguono le ricerche della donna anche con l’ausilio di un cane molecolare giunto da Bologna dopo il ritrovamento di tracce di sangue su una roccia e del bite dentale. Impossibile non temere il peggio per Francesca Deidda, 42 anni, scomparsa da maggio: da giorni le forze speciali sono al setaccio nella zona di San Priamo, vasta distesa, dimora di cinghiali che, per natura, possono mangiare tutto ciò che incontrano lungo il loro cammino. Ieri era il patrono del paese di Francesca, quello che ha percorso le vie principali pochi giorni fa con una fiaccola in mano, in silenzio, per darsi forza in questo difficile momento.
“La comunità di San Sperate continua la propria quotidianità in modo sobrio e riservato” spiega l’associazione culturale “Orticedrus-La voce di San Sperate”. “In paese si respira grande rispetto per i familiari di Francesca, soprattutto per il fratello Andrea”. E anche il Santo patrono è stato celebrato in tono minore, perché quanto accaduto è troppo grave per non destare dolore: una giovane donna, bella, sorridente, riservata svanita nel nulla e il marito in carcere con l’accusa di averla uccisa e occultato il suo cadavere. La presa di posizione della comunità, silenziosa e composta, condanna fermamente ogni forma di violenza e lo ha dimostrato non solo durante la fiaccolata ma sin dalle prime ore della notizia dell’ufficializzazione della scomparsa di Francesca per la quale, si auspica, che possa essere rinvenuta presto per porre fine a questo strazio angosciante che avvolge il territorio e tutti coloro che hanno conosciuto la donna attraverso le sue foto in cui, splendida e radiosa, sorrideva alla vita.









