Una scritta, ben visibile, è apparsa nel centro del paese scatenando l’indignazione da parte del sindaco Fabrizio Madeddu che ha richiamato pubblicamente l’autore del reato. “Vogliamo medici non telecamere” recita la scritta: “La richiesta di avere più medici, è senza altro da noi avallata, ma queste azioni si chiamano deturpare il bene pubblico e non sono azioni di chi ama la sua comunità. Sono azioni che ci portano a dover spendere energie preziose e tempo che, con i nostri pochi operai, potremo investire in tantissimi altri interventi urgenti e importanti” ha espresso il sindaco. È di recente comunicazione il progetto di ampliamento del sistema di videosorveglianza che tutelerà la comunità: 36 nuovi occhi elettronici e una rete organizzativa tale da garantire la sicurezza ai cittadini.
Il progetto di completamento della videosorveglianza cittadina nasce, infatti, con l’obiettivo operativo di rendere il territorio meno aggredibile da fattispecie criminose che rappresentano un grave ostacolo allo sviluppo economico, alla civile convivenza, alla qualità e produttività del lavoro e all’attrazione del territorio comunale. Tutti i comuni, in maniera più o meno evidente, sono stati interessati da fenomeni di micro e macro criminalità e, nonostante lo strenuo impegno della Magistratura e delle Forze di Polizia operanti sul territorio, il grado di sicurezza percepita tra i cittadini risulta ancora non accettabile. “La conformazione del centro abitato e del territorio, comporta la necessità di videosorvegliare una ampia fetta di territorio e di far convogliare i dati presso la sede della Polizia Locale” si legge nel progetto.
“La necessità di implementare un maggiore e più efficace monitoraggio del territorio, emerge anche dai dati statistici che pervengono dalla Prefettura del capoluogo di provincia. Un efficiente e moderno impianto di videosorveglianza andrebbe ad intercettare anche la necessità di rendere protagonista di una forte risposta alle emergenze di sicurezza urbana l’ente più vicino al cittadino (il Comune)”.
Degrado, atti di vandalismo non solo contro beni pubblici, e l’insicurezza percepita, costituiscono un freno importante allo sviluppo del territorio e avere il territorio sotto controllo in tempo reale consentirebbe di intervenire nel momento stesso in cui si presenta una situazione di pericolo ed in definitiva di migliorare la qualità della vita.
“Con questo progetto si intende proteggere il patrimonio pubblico, attuare un controllo del traffico e un’azione dissuasiva verso attività criminose. Tutte le telecamere saranno collegate al palazzo municipale attraverso una serie di ponti radio con la possibilità di estendere il controllo diretto presso la locale Caserma dei Carabinieri. L’ufficio di Polizia Locale, sarà responsabile del sistema e quotidianamente ne monitorizzerà il corretto funzionamento”. Allo stato attuale il comune di San Sperate è in possesso di un sistema attivo di videosorveglianza costituito dalla centrale di controllo, completo di rete wireless a grande capacità per il collegamento ai siti ed è stata progettata un’infrastruttura di rete di tipo wireless, affidabile e sicura basata sul protocollo di trasmissione TCP/IP, distribuita in modo capillare sul territorio e capace di veicolare il servizio di videosorveglianza con un Bitrate reale non inferiore a 24 Mbps. Obiettivo del progetto è l’implementazione del servizio di videosorveglianza attualmente in funzione attraverso, tra l’altro, di ulteriori 36 telecamere, di cui una per targhe e contesto.