Di Paolo Rapeanu
Il Cocò è stato chiuso dall’Assl, come confermato dal responsabile dell’Igiene pubblica, Giorgio Steri. È lui ad essere andato nella discoteca di via Newton, venerdì scorso, notando tutta una serie di “irregolarità” che l’hanno portato, la mattina successiva, a firmare il provvedimento di chiusura. “Si tratta di una coincidenza che può capitare quando ci sono dei casi di meningite”, così Steri, che nei fatti sembra voler confermare l’assenza di una “colpa” diretta dell’organizzazione del Cocò. “Gli organizzatori devono porre rimedio, poi potrà riaprire”.
Ma cosa ha notato Steri? Tra le varie anomalie, anche quelli che potrebbero essere dei rischi di contagio: ragazzi che, armati di cannucce, bevono tutti dallo stesso maxi-bicchiere, per esempio. Con i microbi che, quindi, possono essere scambiati tra più giovani in un modo decisamente facile. “Secrezioni salivari”, questo il termine tecnico, cioè saliva. Uno tra i principali vettori di germi e malattie. Ma non solo: Steri ha anche parlato di un locale nel quale “possono starci cinquecento persone, se ce ne sono il doppio è un problema. Ecco i motivi” della chiusura a tempo indeterminato”.











