I sacchi di nylon al Poetto ci sono ancora. Lì, da mesi, sono ben visibili tra il bagnasciuga e la spiaggia, soprattutto nella zona davanti allo stabilimento balneare del Lido. E il gruppo comunale dei Progressisti, insieme a due consiglieri regionali dello stesso partito, va all’attacco: “Truzzu ha avuto grande solerzia per promuovere le ordinanza contro la plastica e il fumo in spiaggia, ma non ha sollecitato la Regione a intervenire su questo disastro ambientale”, dice Francesca Ghirra: “Bisogna intervenire urgentemente e il Comune può farlo”. Come? “Ripulendo tutto e, poi, rivalendosi sulla Regione, come ha fatto l’anno scorso per liberare la spiaggia dalle canne. È assurdo che ci sia un rimpallo di competenze sulla salute e sulla pelle dei sardi, oltre al fatto che si tratta di una chiara minaccia per il nostro mare”. Ventisei anni fa, nel 1995, l’allora concessionario del Lido chiese e ottenne dalla Regione Sardegna l’autorizzazione per sistemare sulla battigia centinaia di sacchi di nylon pieni di sabbia per arginare il fenomeno di erosione della spiaggia. Oggi quei sacchi sono ancora lì, venuti alla luce dopo le mareggiate invernali: sono ben visibili da marzo, quando alcuni cittadini e cittadine ne hanno fatto segnalazione. Un disastro ambientale sotto i nostri occhi: la plastica si sta disfacendo e brandelli di nylon stanno finendo in mare e sull’arenile. “A oggi nessuno ha provveduto al ripristino ambientale, mentre la Regione Sardegna, il Comune di Cagliari e l’attuale concessionario del Lido non si accordano su chi debba occuparsene – sottolinea Francesca Mulas, consigliera comunale, che sul tema ha presentato un’interrogazione. – Nel mentre tantissime persone ci chiedono cosa possono fare, la risposta è che i privati non possono fare nulla: i sacchi sono oggi rifiuti e come tali devono essere trattati, non basta la buona volontà dei singoli ma servono procedure precise per evitare danni ulteriori. E’ urgente dunque che enti e privati si siedano a un tavolo e si accordino per una soluzione rapida”.
“Preoccupa lo scaricabarile tra amministrazioni – così Francesco Agus, capogruppo in Consiglio regionale – comune, provincia, demanio e due assessorati regionali sembrano impegnati solo a sfuggire alle responsabilità. Si deve fare l’esatto contrario, serve un tavolo aperto con tutti gli enti coinvolti per elaborare una soluzione condivisa e immediata”. “È necessario risolvere il problema quanto prima, preoccupa che dopo tutto questo tempo nessuno si voglia assumere la responsabilità e la situazione sia ancora immutata – nota Maria Laura Orrù, consigliera in Regione. – Per questo abbiamo anche fatto una richiesta di convocazione urgente della Commissione competente per dialogare con tutte le parti coinvolte e procedere con urgenza a bonificare l’area interessata”. “Vergognoso che ancora oggi nessuna delle autorità preposte sia intervenuta e quei sacchi di nylon si trovino ancora sulla spiaggia – così Marco Benucci, consigliere comunale. – L’ambiente è un bene che dobbiamo tutelare perché abbiamo l’obbligo civile e morale verso le generazioni future.










