Gli scontenti del campo largo fanno rotta su Soru, convogliando sull’ex presidente della Regione malumori e speranze. Quella che sembrava una provocazione sta, neanche troppo lentamente, prendendo la forma di una vera e propria candidatura. Questione di ore, e lo scenario sarà più chiaro: si saprà cioè se tutti i pezzi del campo largo di centrosinistra si rassegneranno all’indicazione blindata di Pd e 5 stelle o se invece tenteranno se non il ribaltone almeno la spaccatura.
Al momento, lo scenario più probabile è che Soru continui la sua corsa a Villa Devoto, con un programma che sta già da settimane presentando in Sardegna e dopo il fallito contrattacco della figlia Camilla che, con un post pubblico, ne ha preso le distanze invitandolo a ritirarsi per non spaccare la coalizione. E che il centrosinistra si presenti spaccato agli elettori, compromettendo forse irrimediabilmente l’esito del voto.
Domani i Progressisti si riuniranno per decidere il da farsi. Loro sono i più facili da convincere all’alleanza che candida la grillina Alessandra Todde, la candidatura di Massimo Zedda a sindaco alle comunali di giugno, con il sostegno di tutta la coalizione, potrebbe essere il risarcimento che li indurrebbe a mollare la presa e rinunciare alla battaglia su altri nomi.
Con Soru, oltre a Liberu, che oggi hanno ufficializzato l’uscita dal tavolo, e socialisti, anche movimenti indipendentisti e sovranisti. Ovvio che, se davvero Soru proseguisse la sua corsa, la strategia non potrà più essere quella della conta dei voti, ma dell’allargamento dell’alleanza nel modo più ampio possibile.











