Nel 1527 durante l’oramai famoso Sacco di Roma, un soldato spagnolo delle truppe imperiali si intrufolò nel Vaticano e dall’appartamento di Papa Clemente VII prelevò un bel quadro.
Dopo il furto, Juan Barcena (questo il nome del soldato) si imbarcò a Gaeta sulla prima nave che trovò. Mantenne ben stretto al suo petto, anche mentre riposava, il suo grande borsone di pelle che conteneva un ricchissimo bottino: era composto da tanti monili d’oro e da altri quadri meno appariscenti.
Il ladro non conosceva neppure la destinazione della nave che durante quella traversata si imbattè in una violenta tempesta.
La leggenda racconta che per invocare l’intercessione di Dio, il malfattore osservò il trittico trafugato. Vide che raffigurava Gesù Cristo con la Madonna.
Forse, vinto dal rimorso, proprio quando prese la decisione di restituire il maltolto e si trovava in alto mare, quell’inferno di onde in burrasca… si placò.
E infine quando la sua nave, scampata miracolosamente alla tempesta approdò a Cagliari, Juan Barsena vide proprio davanti al porto, un grande convento alle porte della città.
Non poté che prestar fede alla sua, consegnò il Trittico ai frati agostiniani…











